Consumi e distribuzione

Capitolo 5.
La Gdo alla prova dell’innovazione
5.1 In sintesi
Prosegue anche nel 2016 la ristrutturazione del dettaglio italiano. Il miglioramento
del quadro congiunturale ancora fatica a concretizzarsi in un aumento
delle vendite.
Le consistenze della rete commerciale continuano a ridursi: nell’ultimo anno
il saldo tra aperture e chiusure è negativo per oltre 3 mila punti vendita in
meno. Crescono i divari: le chiusure sopravanzano le aperture nel caso dei
piccoli esercizi tradizionali e segnatamente tra quelli attivi nella vendita di
prodotti non alimentari, come tessili, abbigliamento e articoli di arredamento.
Prosegue poi la tendenza dei consumatori a preferire formati specializzati, di
dimensioni adeguate ad assicurare ampiezza e profondità degli assortimenti.
Le aperture sopravanzano le chiusure laddove i consumi crescono, come è il
caso delle rivendite di prodotti della tecnologia e del digitale, e nei settori liberalizzati,
come è il caso delle parafarmacie.
Si ampliano i divari tra formati distributivi e geografie: crescono le forme di
commercio più innovativo, come l’ecommerce, in grado di cogliere le opportunità
offerte dalle nuove tecnologie. Il commercio elettronico movimenta nel
settore del grocery un giro d’affari di circa mezzo miliardo di euro, ma soprattutto
sperimenta una accelerazione nei tassi di crescita (+15% gli acquirenti
online abituali). Nel nostro Paese è inoltre boom di acquisti in modalità mobile
da smartphone e tablet, dove siamo i primi in Europa, soprattutto per il non
alimentare, l’abbigliamento e le calzature.
Nell’ultimo anno le superfici di vendita della Gdo sono cresciute (+109 mila
metri quadri), anche se la numerica dei negozi si è ridotta di quasi 600 unità.
[ 249 ]