Consumi e distribuzione

Consumi e distribuzione. Rapporto Coop 2016
torna ad affacciarsi tra i desideri degli italiani. Le stime di settore quantificano
in circa 3 milioni i camperisti in Italia, con una crescita delle immatricolazioni
di nuovi veicoli pari al 10% nell’ultimo anno.
Riquadro 3.3 – Ancora bassa l’attrattività verso gli stranieri
Forte del maggior numero al mondo di siti classificati come Patrimonio dell’Umanità
dall’UNESCO (51) e del connubio di storia, cultura gastronomica e varietà
di paesaggi che è in grado di offrire, il turismo è senza dubbio una delle leve
su cui l’Italia fa affidamento per far ripartire la propria economia: secondo le
stime del World Travel & Tourism Council il settore turistico allargato dà lavoro
a quasi il 12% degli italiani e rappresenta oltre il 10% del prodotto interno lordo.
L’instabilità politica dei Paesi che si affacciano sul mediterraneo (Turchia, Tunisia,
Egitto), unita all’emergenza profughi che attanaglia alcune isole greche,
favoriscono un ritorno del turismo continentale verso l’Italia in questo 2016.
Più nel dettaglio, l’estate 2016 ha registrato un ulteriore progresso nelle presenze
rispetto al bilancio complessivamente positivo con cui si era chiuso il 2015.
Nel 2016 gli arrivi presso le strutture ricettive del Paese sono stimati intorno ai
194 milioni. Finora sono state registrate 226 milioni di presenze sia nazionali
che internazionali nelle strutture italiane.
I 384 milioni di singoli pernottamenti registrati del 2015, rapportati al numero
dei viaggiatori, indicano che la durata media dei soggiorni turistici è di 3,5 giornate,
in lieve calo rispetto all’anno 2014. Nell’ultimo anno il sostegno alle presenze
è giunto sia dalla componente domestica, con un incremento di circa il
2% delle presenze degli italiani nei luoghi di villeggiatura, sia dal turismo estero,
che ha totalizzato 53 milioni di arrivi, in progresso del 3,2%.
Nonostante i dati incoraggianti, il turismo nel Bel Paese continua a perdere
quota rispetto alle altre destinazioni internazionali. Se negli anni Cinquanta un
viaggio all’estero ogni 3 nel mondo aveva come meta l’Italia, oggi siamo a circa
1 ogni 23. Un recente rapporto della Cassa Depositi e Prestiti evidenzia che se
solo nell’ultimo decennio l’Italia non avesse perso posizioni rispetto al resto del
mondo, avremmo circa 25 milioni di visitatori all’anno in più e 34 mila posti di
lavoro aggiuntivi: solo allungando di 24 ore la permanenza media di un turista
nei luoghi di villeggiatura – ora di tre giorni – il Paese ne trarrebbe un guadagno
di quasi 7 miliardi di euro.
L’Italia è sicuramente una meta da visitare almeno una volta nella vita e, spesso,
riesce a fare breccia nel cuore dei visitatori che ogni anno la eleggono come
destinazione vacanziera.
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