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Consumi e distribuzione. Rapporto Coop 2016 Specializzati, discount e superstore si confermano i formati più performanti, anche se i divari territoriali negli assetti continuano ad ampliarsi: nelle Regioni del Nord prevalgono le grandi superfici, mentre al Sud i discount vendono più del libero servizio. Anche nella Gdo alimentare le vendite non marciano ovunque allo stesso passo. I risultati premiano i formati a maggiore specializzazione, mentre in calo si confermano gli ipermercati, che pagano anche l’andamento meno soddisfacente dei consumi non alimentari. Evolve l’offerta, ma cambia anche il consumatore, che ricorre sempre di più a nuove metriche di acquisto: perdono centralità la marca ed il prezzo, mentre cresce la frequenza di consultazione delle etichette nutrizionali. Un consumatore sempre più attento ai prodotti salutistici e sempre più alla ricerca di stili alimentari innovativi orientati al benessere. 5.2 Il dettaglio italiano si riconfigura Dopo la significativa riduzione della numerica dei punti vendita nel 2014, la più ampia dell’ultimo decennio, il dettaglio italiano fa segnare nel 2015 un nuovo arretramento. Nell’ultimo anno il saldo tra aperture e chiusure ha determinato una riduzione della rete di circa 3,5 mila punti vendita, lo 0,5% dell’intera rete italiana in sede fissa, con una diminuzione di quasi 100 mila mq in un solo anno. Non tutti i comparti, però, si sono mossi nella stessa direzione e con la stessa intensità. Subiscono una riduzione ancora più ampia i negozi dei comparti più tradizionali del non alimentare e quelli maggiormente segnati dalla crisi dei consumi (il tessile-abbigliamento, l’arredamento, l’editoria, il faidate), diminuiscono poi i negozi despecializzati del food e del non food. Figura 5.1 Nel 2015 ancora in riduzione la rete di vendita al dettaglio (Var. % annua negozi in sede fissa) Alimentari Non alimentari Totale 1,0 0,5 0,7% 0,0 -0,5 -1,0 -0,5% -0,3% -1,5 -0,8% -2,0 -1,3% -1,0% -2,5 -3,0 -3,5 -3,1% -1,6% -2,0% 2015 Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Ancc-Coop su dati Mise 2014 2013-2007 [ 250 ]
5. La Gdo alla prova dell’innovazione Figura 5.2 Nel 2015 ancora in crescita la grande distribuzione (Var. delle superfici di vendita in .000 mq) Tradizionale Gdo (alimentare e non) 4000 3000 Grande distribuzione non alimentare* 3.988 2000 1000 110 178 75 118 218 0 -75 -40 -382 -1000 -589 2015 2014 2013 (*) dati riferiti al 1° gennaio Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Ancc-Coop su dati Mise e Nielsen 1.673 1.814 2007-2012 Figura 5.3 Vince ancora il tradizionale (Superficie di vendita del dettaglio italiano; inc. % sul totale 2015) 4% 8% Grandi Sup. Specializzate 5% Grandi magazzini 7% Discount Superstore e Ipermercati Supermercati e superette 16% Tradizionali (alimentari e non) 60% Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Ancc-Coop Figura 5.4 In aumento gli alimentari specializzati (Punti vendita del dettaglio italiano 2015, var. % 2015-14) PROFUMERIA 22.190 -0,1% FARMACIE E SANITARI 27.450 1,3% CALZATURE 26.207 -1,8% ABBIGLIAMENTO 118.813 -0,7% 2,0 1,0 1,5 0,5 0,0 -0,5 -1,0 -1,5 -2,0 -2,5 -3,0 DESPECIALIZZATI ALIMENTARI 91.857 -1,0% ALIMENTARI SPECIALIZZATI 94.814 1,1% LIBRI E GIORNALI 40.485 -2,5% ARREDAMENTO 39.662 -0,8% TESSILI FERRAMENTA 17.920 41.291 -1,0% -2,3% Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Ancc-Coop DESPECIALIZZATI NON ALIMENTARI 24.376 -3,2% TABACCHI 33.143 1,4% CARBURANTI 26.114 1,0% TECNOLOGICI 21.132 1,6% [ 251 ]
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