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Consumi e distribuzione

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<strong>Consumi</strong> e <strong>distribuzione</strong>. Rapporto Coop 2016<br />

Figura 4.36 Lcc: nel 2016 recuperano le quantità vendute nella Distribuzione Moderna<br />

(Var. % sull’anno precedente, GDO: Iper + Super + Libero Servizio + Discount)<br />

2,5<br />

2,0<br />

1,5<br />

1,0<br />

0,5<br />

0,0<br />

-0,5<br />

-1,0<br />

-1,5<br />

Valori<br />

2,2<br />

-0,2<br />

2011<br />

2,4<br />

Quantità<br />

0,5<br />

Fonte: REF Ricerche su dati Nielsen<br />

-1,1<br />

2012<br />

1,6<br />

Costo della spesa<br />

-0,2<br />

-0,7<br />

2013<br />

0,5<br />

-0,6 -0,5 -0,1<br />

2014<br />

0,6 0,6<br />

2015<br />

0,8<br />

1,8<br />

-1,0<br />

I sem 2016<br />

Non mancano in questo quadro gli elementi in continuità con il recente passato:<br />

in linea con gli andamenti già osservati negli ultimi anni, le performance<br />

intra canale mostrano andamenti sensibilmente differenziati.<br />

A marcare i risultati più favorevoli sono i superstore, che riescono efficacemente<br />

ad intercettare le esigenze dei consumatori coniugando ampiezza di assortimento<br />

e servizio di prossimità (+3%), ed i discount (+6,3%), che grazie al<br />

più basso livello dei prezzi e all’ampliamento dell’offerta, si impongono all’attenzione<br />

dei consumatori che puntano al risparmio (+9% l’incremento delle<br />

quantità intermediate). Buona anche la performance dei negozi specializzati<br />

nella vendita di prodotti per l’igiene personale e la cura della casa (i cosiddetti<br />

“specialisti drug”), forti di una crescita che nell’ultimo anno si attesta oltre il<br />

3% sia per il fatturato che per i volumi.<br />

Tengono i supermercati, in positivo sia nei fatturati che nei volumi, mentre<br />

continuano a cedere terreno gli esercizi a libero servizio (giro d’affari e volumi<br />

in ridimensionamento di circa tre punti percentuali) e gli ipermercati, penalizzati<br />

soprattutto dal non lusinghiero andamento dell’assortimento non alimentare<br />

(quantità in calo del 2,1%).<br />

Per quel che riguarda lo stato di salute dei diversi reparti del Largo Consumo<br />

Confezionato, l’esame dei microdati restituisce un quadro piuttosto omogeneo.<br />

Lo spaccato merceologico mette in evidenza come la ripresa dei volumi abbia<br />

interessato larga parte degli aggregati di prodotti, ad eccezione delle bevande<br />

(-0,4%), che hanno risentito di temperature mediamente più fresche<br />

rispetto al 2015, e dei prodotti per l’igiene personale (-0,2%).<br />

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