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Consumi e distribuzione

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<strong>Consumi</strong> e <strong>distribuzione</strong>. Rapporto Coop 2016<br />

il 20% della popolazione ha preferito abbandonare l’auto privata e passare ad<br />

un mezzo di trasporto alternativo.<br />

Figura 2.38 Sempre più frequenti i comportamenti virtuosi degli italiani<br />

Non gettare carte per strada 79%<br />

Riduzione spreco energia elettrica 71%<br />

Riduzione spreco acqua 67%<br />

Consultazione delle etichette dei prodotti 35%<br />

Utilizzo di prodotti usa e getta 22%<br />

Utilizzo di mezzi di trasporto alternativi 20%<br />

Acquisto di prodotti a km0 17%<br />

Acquisto di alimenti o prodotti biologici 8%<br />

Fonte: REF Ricerche su dati Istat<br />

Proprio dalla messa a sistema delle buone pratiche dei cittadini è partito lo<br />

sviluppo della cosiddetta “economia circolare”, un filone che per lungo tempo<br />

ha teorizzato la semplice re-immissione delle risorse nel ciclo produttivo con<br />

l’idea di massimizzare il loro impiego.<br />

Nell’ultimo anno il concetto di economia circolare ha invece assunto un<br />

significato più ampio e rotondo. Alcuni esempi aiutano a illustrare la nuova<br />

concezione: una auto resta parcheggiata in media il 92% del tempo, il 31% dei<br />

generi alimentari viene sprecato lungo la catena del valore, mentre gli uffici<br />

vengono utilizzati in una misura compresa tra il 35% ed il 50% della loro capacità,<br />

anche durante le ore lavorative. Complessivamente, secondo le stime<br />

disponibili, l’attuale sistema di produzione e utilizzo dei prodotti e delle risorse<br />

grava con un costo pari ad oltre 7 mila miliardi di euro sull’Europa ed a circa<br />

800 miliardi sull’Italia.<br />

L’esaurimento delle risorse naturali ed un approccio più etico al consumo<br />

hanno favorito la progressiva affermazione del modello di economia circolare,<br />

con una crescente attenzione anche da parte delle istituzioni europee (nel 2015<br />

è stato avviato il programma di ricerca da 650 milioni di euro “Industria 2020<br />

ed economia circolare”, mentre ad inizio 2016 è stato approvato un pacchetto<br />

di misure che fissa nuovi target di riduzione dei rifiuti al 2030: riciclaggio del<br />

65% di rifiuti urbani e del 75% di imballaggi, con un limite massimo di smaltimento<br />

in discarica del 10%).<br />

L’impiego delle nuove tecnologie, il ricorso a nuovi materiali, una gestione<br />

più equilibrata delle materie prime, il contributo dell’internet delle cose hanno<br />

determinato un significativo cambio di regime: la produttività potrebbe crescere<br />

del 3% ed il Pil del 7%.<br />

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