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Consumi e distribuzione

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5. La Gdo alla prova dell’innovazione<br />

modalità di acquisto a distanza, attraverso applicazioni installate sui dispositivi<br />

mobili invece che su web, è sempre più diffusa. Secondo un’indagine<br />

Netcomm, gli italiani che effettuano acquisti online almeno una volta ogni tre<br />

mesi sono 18,8 milioni, pari al 61% degli utenti internet; di questi, 12,7 milioni,<br />

pari al 41,5% dell’utenza online, sono acquirenti abituali, ovvero comprano in<br />

rete almeno una volta al mese.<br />

Il giro di affari degli acquisti online nel 2015 è stato pari a 20,9 miliardi di<br />

euro (+19,3% rispetto all’anno precedente), che rappresentano il 3% delle<br />

vendite al dettaglio.<br />

Il settore si conferma caratterizzato da una crescita sostenuta, grazie all’aumento<br />

sia del numero di acquirenti che della frequenza media di acquisto. Con<br />

simili tassi di crescita, l’ecommerce italiano nel 2020 varrà 50 miliardi di euro,<br />

raggiungendo una incidenza del 7% delle vendite retail.<br />

Gli acquirenti online sono prevalentemente maschi (53,3%), con età inferiore<br />

a 44 anni, in possesso di un diploma di scuola superiore o laurea e abitanti<br />

di un grande centro residenziale.<br />

Figura 5.10 Acquisti in mobilità più diffusi tra i giovani<br />

(Quota % sul totale per età)<br />

15-24 17,8%<br />

25-34 24,2%<br />

35-44 28,8%<br />

45-54 16,7%<br />

55-64 6,0%<br />

65+ 6,4%<br />

Fonte: REF Ricerche su dati NetComm<br />

I grandi centri urbani sono proprio quelli che ospitano la maggior quota di<br />

acquirenti online, sia occasionali che abituali. Interessante notare che la quota<br />

di laureati fra i consumatori online (31%) è doppia rispetto a quella presente<br />

nella popolazione italiana (16%). Anche la concentrazione di giovani è superiore<br />

alla media italiana: i cittadini con meno di 35 anni sono un terzo degli<br />

acquirenti online.<br />

Nel 2015 la spesa per prodotti fisici, che è altamente stagionale e più elevata<br />

alla fine dell’anno, ha contribuito lievemente di più al valore degli acquisti<br />

(55%), sottraendo due punti percentuali alla spesa per beni digitali e servizi<br />

(come viaggi e assicurazioni).<br />

In pochi settori, quali viaggi e turismo, elettronica, servizi assicurativi, abbigliamento<br />

e accessori si concentra la quota prevalente del valore degli acquisti<br />

online, con un andamento fortemente stagionale e una spesa per prodotti più<br />

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