Consumi e distribuzione

2. La metamorfosi delle famiglie italiane
Figura 2.53 L’italia prima in Europa per diffusione dei wearables
(Penetrazione in % della popolazione)
Stati Uniti 12,2%
Italia 10,3%
Regno Unito 7,9%
Germania 5,4%
Francia 4,6%
Fonte: REF Ricerche su dati Kantar
È però vero che, in generale, sino ad oggi l’innovazione dell’IoT non ha cambiato
il nostro modo di vivere. Ma la rivoluzione potrebbe essere dietro l’angolo,
se come anticipano molti osservatori, il numero degli oggetti connessi
alla rete è destinato nei prossimi anni a conoscere una crescita esponenziale.
Tra queste le applicazioni in ambito sanitario, con la possibilità di rilevare a
distanza parametri clinici (eHealth) a fini di diagnosi, per ridurre le degenze
ospedaliere, la gestione dei servizi di pubblica utilità, per migliorarne la fruizione
da parte degli utenti (Smart City), ma anche le soluzioni per la gestione
di abitazioni e edifici, con l’automazione e la possibilità di gestire a distanza gli
impianti di illuminazione, climatizzazione e elettrodomestici (Smart Home).
Figura 2.54 Energia e mobilità assorbono metà dell’IoT
(Quota % sul valore del mercato totale)
5% 1%
Energia
7%
Mobilità
25%
Edilizia
9%
Logistica
Smart City
11%
Smart Home
24%
Riparazioni
18%
Altro
Fonte: REF Ricerche su dati Assinform
Gli italiani si dichiarano pronti e interessati all’avvento delle “case intelligenti”:
secondo una recente indagine Doxa, in collaborazione con l’Osservatorio
sulla Digital Innovation del Politecnico di Milano, il 79% degli italiani è
interessato ad acquistare prodotti che rendano “smart” la propria casa (nell’ultimo
anno il loro numero è cresciuto del 33%), anche se sono molti di meno (1
su 5) coloro che nell’arco di prossimi dodici mesi passeranno dalle intenzioni
all’acquisto.
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