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Consumi e distribuzione

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Prefazione<br />

mancanza di una linea comune tra Paesi, ha innescato forze centrifughe che<br />

trovano facile presa nel crescente disagio economico e sociale, eredità della<br />

lunga crisi, alimentando le spinte xenofobe e i nazionalismi.<br />

Con queste premesse l’anno 2017, quando si terranno elezioni in Germania<br />

e Francia, non appare al momento in grado di imprimere una svolta utile ad<br />

una maggiore coesione politica europea, e presenta al più il rischio che una<br />

deriva populista possa compromettere definitivamente il percorso di integrazione<br />

politica, anche per la difficoltà delle élite nazionali di arginare il malcontento<br />

e le tensioni anti-europeiste, anziché assecondarle.<br />

Serve un’Europa più vicina alle popolazioni<br />

Il disegno che porta ad una Europa non può che ripartire dalla comprensione<br />

delle profonde motivazioni da cui origina il disagio economico e sociale,<br />

che giacciono, in primis, nella mancanze di politiche di fronte ai grandi<br />

cambiamenti portati dalla globalizzazione, dagli squilibri della demografia e<br />

delle condizioni di vita tra aree del mondo, che insieme a guerre e carestie<br />

alimentano flussi migratori destinati a crescere negli anni a venire, sino alla<br />

digital disruption e al cambiamento del modo di produrre che va sotto il nome<br />

di industria 4.0, con il suo corollario di impatto occupazionale per i lavoratori<br />

meno istruiti.<br />

Rispetto alla dimensione dei fenomeni in atto la via d’uscita non può che<br />

essere quella di una risposta forte delle istituzioni, nazionali e comunitarie, che<br />

devono ritrovare una agenda comune che sappia porre al centro le questioni<br />

rilevanti: dalla gestione dei flussi migratori in chiave di opportunità, per sostenere<br />

la demografia calante, il riequilibrio dei sistemi pensionistici, le prospettive<br />

del mercato interno, al rinforzo delle iniziative di contrasto alla povertà e<br />

alle politiche attive del lavoro, per accrescere l’inclusione sociale.<br />

Crescono i divari generazionali<br />

L’aumento delle disuguaglianze e un tratto distintivo di tutte le fasi di arretramento<br />

dell’economia. Nel caso italiano l’aumento del disagio economico e<br />

della povertà hanno acuito le distanze tra le generazioni.<br />

Il peggioramento dei redditi da lavoro, dei giovani in particolare, unito all’invecchiamento<br />

della popolazione e al crescente numero di pensionati, il cui<br />

reddito è maggiormente al riparo del ciclo economico, sono fra le cause di<br />

questo fenomeno.<br />

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