Consumi e distribuzione

Consumi e distribuzione. Rapporto Coop 2016
denza di interesse. La distanza tra l’evoluzione dei prezzi di listino quella del
costo della spesa di è ridotta. Si tratta di buona notizia, una volta considerato
che l’andamento del costo della spesa misura l’interazione tra l’inflazione a
scaffale e le strategie di risparmio adottate delle famiglie (dal ricorso alle promozioni,
alla frequentazione di formati a minore contenuto di servizio, allo
spostamento dai prodotti di marca a quelli a marchio commerciale e di primo
prezzo).
Figura 4.32 I prodotti dei distributori tornano a crescere
(Inc. % sul valore assortimento: ipermercati, supermercati e libero servizio)
15,1
15,7 16,5
17,6 18,4 18,2 18,1 18,7
+0,3
punti
quota
2009
Fonte: Nielsen
2010
2011
2012
2013
2014
2015
I sem 2016
Nel 2016 tale divario ammonta a circa un punto percentuale, in deciso ridimensionamento
in confronto al biennio 2012-2013 a segnalare che l’impoverimento
qualitativo del carrello si sta arrestando, anche se è ancora presto per
parlare di una vera e propria inversione di tendenza.
Figura 4.33 Lieve ripresa per il “downgrade”
(Risparmio ottenuto spostandosi verso prodotti a prezzo più basso, % del valore del carrello)
2,0
2,0
1,9
1,5
1,0
1,3
0,8
1,0
0,5
0,0
2012
2013
2014
2015
I sem 2016
Fonte: REF Ricerche su dati Nielsen
Riquadro 4.4 – Uno, nessuno, centomila: i consumi alimentari si differenziano
La contabilità nazionale registra un valore dei consumi alimentari a livello nazionale
pari complessivamente nel 2015 a circa 144 miliardi di euro. Secondo
l’indagine dei consumi dell’Istat, in media una famiglia riserva all’acquisto di
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