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Consumi e distribuzione

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<strong>Consumi</strong> e <strong>distribuzione</strong>. Rapporto Coop 2016<br />

È però in netto aumento, con una crescita che è attesa arrivare sino al 19%<br />

del totale (7 milioni di persone), l’incidenza di coloro che si dichiarano intenzionati<br />

a scegliere il digitale come canale per l’acquisto. Se il digital takeaway è<br />

attualmente un fenomeno piuttosto circoscritto (ma con un potenziale di mercato<br />

da 2 miliardi di euro, secondo le stime di Just Eat, uno dei leader in Italia<br />

con un servizio offerto in oltre 400 comuni), esso beneficia di valori di consumo<br />

di sempre maggiori dimensioni: cresce la frequenza media (almeno una volta a<br />

settimana a fronte di 1-2 volte al mese per l’ordinazione di persona o per telefono)<br />

e sale il conto finale (lo scontrino arriva a circa 100 euro al mese, contro i<br />

32 e 37 euro rispettivamente per l’ordine personale e quello telefonico). Il nuovo<br />

takeaway viene innanzitutto percepito come una grande comodità quando<br />

si è troppo stanchi per cucinare, ma anche come soluzione ideale in caso di<br />

mancanza di tempo e organizzazione per una cena in compagnia degli amici.<br />

Riquadro 4.1 – Le famiglie combattono lo spreco alimentare<br />

È oramai noto come lo spreco alimentare in Italia sia pari ad un valore compreso<br />

tra 20 e 30 milioni di tonnellate all’anno, di cui 5 nella fase a valle del<br />

consumo (più di un chilogrammo per persona a settimana): a livello domestico<br />

in Italia si spreca mediamente il 17% dei prodotti ortofrutticoli, il 15% del pesce,<br />

il 30% circa di pasta, pane, uova e latticini.<br />

Oltre ad una questione etica (l’equivalente del cibo buttato sarebbe sufficiente<br />

a sfamare 600 mila individui), è un enorme costo che si scarica direttamente o<br />

indirettamente sulla collettività: l’impatto finale è stato quantificato dal Politecnico<br />

di Milano in 8 miliardi di euro, lo 0,5% del Pil.<br />

Negli ultimi anni questo tema ha incontrato la crescente sensibilità delle famiglie<br />

italiane che spinte dalla voglia di risparmio e dalla maggiore sensibilità<br />

ambientale hanno fatto della riduzione degli sprechi un obiettivo primario dei<br />

loro impegni domestici, soprattutto tra le fasce più giovani della popolazione.<br />

Giovani più attenti a pianificare la spesa<br />

(Accorgimenti che consentono di ridurre lo spreco di cibo in casa per classi di età, dati in % sul totale<br />

rispondenti)<br />

50<br />

46%<br />

49%<br />

44%<br />

40<br />

30<br />

31%<br />

25%<br />

20 17%<br />

10<br />

0<br />

15-24 25-39 40-54<br />

Fonte: REF Ricerche su dati Eurobarometro<br />

42%<br />

35%<br />

55+<br />

La possibilità di comprare porzioni più piccole<br />

Una migliore spesa e pianificazione dei pasti<br />

[ 206 ]

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