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Consumi e distribuzione

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<strong>Consumi</strong> e <strong>distribuzione</strong>. Rapporto Coop 2016<br />

nie, quali quelle indiane e cingalesi, che avevano individuato nell’Italia il Paese<br />

in cui costruire l’avvenire per sé e le proprie famiglie, stanno prendendo la via<br />

del ritorno nei paesi di origine, dove nel frattempo le condizioni di vita sono<br />

migliorate e le prospettive appaiono più favorevoli.<br />

Anche le informazioni sulle richieste di asilo da parte dei rifugiati confermano<br />

lo scarso interesse per l’Italia come meta di destinazione finale. Basti considerare<br />

che nel 2015 le richieste di asilo registrate dai paesi Ue sono state pari<br />

a un milione 255 mila, più del doppio rispetto all’anno prima, di cui 440 mila<br />

rivolte alla Germania, 156 mila alla Svezia e 174 mila all’Ungheria. A fronte di<br />

ciò si rilevano solamente 83 mila richieste d’asilo in Italia e 71 mila in Francia.<br />

Figura 1.27 Sempre meno immigrati e sempre più emigranti<br />

(Migliaia di individui)<br />

Immigrazione Emigrazione Saldo migratorio<br />

600<br />

527<br />

494<br />

500<br />

447<br />

421<br />

385<br />

400<br />

350<br />

300<br />

307<br />

277<br />

200<br />

100<br />

51<br />

61<br />

65<br />

67<br />

82<br />

106<br />

125<br />

141<br />

0<br />

2007<br />

2008<br />

2009<br />

2010<br />

2011<br />

2012<br />

2013<br />

2014<br />

Fonte: REF Ricerche su dati Istat<br />

A questo si aggiunge poi il fatto che gli italiani emigrano con sempre maggiore<br />

frequenza all’estero. I dati ufficiali secondo cui, nel solo 2014, 89 mila<br />

cittadini italiani si sono trasferiti all’estero, probabilmente non misurano adeguatamente<br />

il fenomeno, visto che non sempre chi va all’estero per motivi di<br />

lavoro provvede a comunicare la variazione della residenza. Soprattutto nelle<br />

Regioni del Mezzogiorno il fenomeno dell’uscita dei giovani potrebbe essere<br />

sottostimato nelle statistiche ufficiali.<br />

A questo tipo di comportamento si legano considerazioni relative al bilancio<br />

in termini di capitale umano che discende dai flussi migratori. Mentre gli arrivi<br />

in Italia sono caratterizzati da lavoratori poco scolarizzati, gli italiani che vanno<br />

all’estero in cerca di fortuna sono spesso istruiti. Tra gli italiani con almeno 25<br />

anni che sono emigrati, quasi 20 mila detengono un titolo di laurea. Il saldo<br />

migratorio, che tiene conto anche dei rientri dall’estero, certifica che nel 2014<br />

l’Italia ha perso 12 mila in laureati e 33 mila diplomati.<br />

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