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<strong>Consumi</strong> e <strong>distribuzione</strong>. Rapporto Coop 2016 Figura 1.24 L’Italia fanalino di coda della Ue per desiderio di aiutare i rifugiati (% di coloro che ritengono che occorre aiutare i rifugiati) 100 94% 85% 84% 83% 80 77% 60 40 42% 29% 28% 20 0 Svezia Grecia Spagna Germania Regno Unito Italia Ungheria Rep. Ceca Fonte: REF Ricerche su dati Eurobarometro, 2015 Figura 1.25 In italia ancora diffidenza e chiusura (% di coloro che ritengono che gli immigrati contribuiscono molto al benessere del Paese) 100 86% 80 60 40 20 65% 56% 44% 31% 25% 13% 9% 0 Svezia Regno Unito Spagna Germania Grecia Italia Ungheria Rep. Ceca Fonte: REF Ricerche su dati Eurobarometro, 2015 I dati d’altra parte suggeriscono che la presenza di stranieri in Italia è molto aumentata nel corso degli anni duemila, ma che si è poi stabilizzata intorno ai 5 milioni di persone. Inoltre, l’incidenza degli immigrati sulla popolazione italiana non è distante da quella media europea, vicina al 10%, ma decisamente inferiore rispetto alle aree più dinamiche. In Germania gli immigrati pesano per quasi il 15% sul totale della popolazione tedesca e la politica tedesca si è rivelata molto attiva rispetto al problema posto dall’arrivo dei rifugiati siriani, con un programma di accoglienza di un milione di persone. Le stime degli immigrati ospitati nei centri di accoglienza indicano in Italia poco più di 100 mila persone. A queste vanno aggiunte altre persone presenti nel nostro Paese in forma irregolare. Dalla lettura dei dati sui flussi migratori e sulle tendenze demografiche emergono però tre aspetti ben noti agli studiosi, ma non sempre evidenziati nel dibattito corrente. [ 46 ]
1. La ripresa rallenta Figura 1.26 Popolazione straniera in Italia (Dati in unità) 3.402.435 3.648.128 3.879.224 4.052.081 4.387.721 4.921.272 5.013.690 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Fonte: REF Ricerche su dati Eurostat Innanzitutto, a dispetto del quotidiano arrivo di rifugiati, sono sempre di meno gli stranieri che si trasferiscono in Italia. Il nostro è principalmente un paese di transito, con l’obiettivo ultimo di raggiungere altre destinazioni. Allo stesso tempo, molti italiani negli ultimi anni stanno scegliendo di emigrare all’estero in assenza di opportunità professionali in Italia. Peraltro, la demografia italiana è da tempo caratterizzata dall’invecchiamento della popolazione. Il numero dei morti è destinato ad aumentare, le nascite a ridursi. Se queste tendenze dovessero protrarsi nel futuro, la popolazione sarebbe destinata a diminuire, mettendo a repentaglio lo stato sociale: in un Paese in cui la popolazione decresce e invecchia, previdenza (pensioni), assistenza e sanità pubblica divengono rapidamente insostenibili, perché peggiora il rapporto tra lavoratori (contribuenti) e beneficiari delle prestazioni. Il saldo migratorio positivo rappresenta in questo senso una opportunità per riequilibrare questi squilibri assicurando la tenuta del sistema. Secondo il Censis, senza il contributo della demografia degli immigrati in Italia ci sarebbero 2,6 milioni di giovani in meno e le scuole avrebbero 68 mila docenti in esubero. Senza contare il sostegno offerto dai quasi 700 mila lavoratori stranieri impegnati nei lavori domestici e nella cura delle persone non autosufficienti, il cui lavoro a basso costo assicura la tenuta degli equilibri familiari. La percezione diffusa, e alla base dei recenti movimenti in Europa anti-immigrati e anti-europei, secondo cui gli immigrati sono un peso per le tasche degli italiani, non può essere più lungi dal vero, come confermato dall’Inps. Ogni anno in Italia gli immigrati contribuiscono infatti al sistema di protezione sociale con cinque miliardi di euro calcolati come differenza tra i tre miliardi che ricevono in prestazioni previdenziali o assistenziali e gli otto miliardi di contributi versati. Gli immigrati che lasciano il Paese “regalano” inoltre agli italiani 300 milioni di euro di contributi sociali che non si trasformano in pensioni. D’altra parte, nonostante si parli tanto dell’ondata migratoria in arrivo in Italia, la realtà è che l’Italia è diventata sempre meno attraente per gli immigrati, tant’è che i flussi migratori si stanno clamorosamente invertendo. Intere et- [ 47 ]
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