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Consumi e distribuzione. Rapporto Coop 2016 Ricchi di enzimi, vitamine, minerali e fibre, ad essi è riconosciuto un importante ruolo preventivo contro tumori e patologie cardiovascolari. I consuntivi relativi al primo semestre dell’anno documentano una preferenza per noci, mandorle, nocciole e pistacchi, che in quantità crescono a ritmi compresi tra il 10% ed il 30%. A conferma di una dieta sempre meno cerealo-centrica, diminuiscono infine le quantità relative ad alcune merceologie tipiche della dieta mediterranea, come la pasta (i diversi formati di pasta secca sono oggetto di contrazione nell’ordine dei 2 punti percentuali), mentre crescono a ritmi sostenuti quelle a base di farro, kamut e senza glutine, così come risultano particolarmente positivi i risultati dei sostitutivi del pane: gallette, cracker e taralli riscuotono crescenti consensi tra i responsabili della spesa. Il freddo Le vendite di prodotti gelati e surgelati sperimentano nei primi sei mesi del 2016 un recupero delle quantità superiore al mezzo punto percentuale: si tratta, tuttavia, di un avanzamento che è stato più che compensato da una flessione del costo della spesa sostenuto alla cassa dai consumatori che ha assunto una misura sostanzialmente doppia (-1,2%). Pur in un contesto di arretramento del giro d’affari complessivo (1,5 miliardi di euro nel periodo gennaio-giugno 2016), alcuni ambiti di spesa, e segnatamente quelli che afferiscono ai prodotti surgelati, hanno mostrano una marcata vitalità. A fronte di una penalizzazione delle vendite di gelati (-7% in quantità per coni e stecchi, -9% per le vaschette, -6% per le confezioni multipack), zavorrati da estemporaneità di carattere stagionale e da temperature mediamente più contenute rispetto allo stesso periodo del 2015 (su questo fenomeno si è innestato uno spostamento dei consumi verso il prodotto di tipo artigianale commercializzato presso gli esercizi del tradizionale al di fuori del perimetro della grande distribuzione), si assiste anche in questo reparto dell’assortimento al consolidamento del filone del pronto e di quello del benessere. Aumentano le vendite delle referenze surgelate, un tipo di preparazione che i consumatori hanno imparato ad apprezzare ed a considerare equivalente ai prodotti freschi (diverse prestigiose ricerche scientifiche hanno dimostrato che il potere nutrizionale degli alimenti non viene intaccato dall’abbattimento delle temperature): particolarmente lusinghieri, sia in termini di volume che di fatturato, i risultati messi a segno nel primo semestre dell’anno da primi piatti, [ 240 ]
4. Nel carrello salute e sperimentazione pizze, torte e specialità della gastronomia regionale. La crescente attenzione alla salute diventa per la prima volta un trend guida anche presso i banchi surgelati: si tratta di un fenomeno trasversale, che ha beneficiato dell’introduzione nelle corsie nei punti vendita delle linee più performanti dell’intero assortimento, soprattutto nei formati a minore contenuto di servizio. Si spiega anche in questi termini l’incremento dei volumi venduti di ortaggi surgelati: patate, piselli, spinaci, ma anche verdure grigliate miste crescono a ritmi compresi tra il 5% ed il 10%. Figura 4.40 Le vendite di gelati e surgelati (Var. % sullo stesso periodo dell’anno precedente) Fatturato I semestre 2016 mln € % Fatturato Quantità Costo della spesa Dessert 25 1,6% -0,5 1,6 -2,1 Gelati impulso 5 0,3% -11,2 -6,9 -4,3 Gelati multipack 229 14,7% -7,7 -6,0 -1,7 Gelati vaschette 126 8,1% -10,9 -9,2 -1,7 Carne 47 3,0% -9,4 -4,1 -5,3 Pane e prodotti panificati 26 1,7% 52,2 60,6 -8,3 Pesce naturale 212 13,6% 3,9 4,0 -0,1 Pesce preparato 124 8,0% 0,9 -3,4 4,3 Piatti pronti surgelati 149 9,6% -0,3 2,7 -3,0 Pizzeria 151 9,7% 4,1 5,7 -1,6 Preparati per sughi e salse 30 1,9% 3,4 4,5 -1,1 Dolci e pasticceria 15 1,0% 11,2 9,1 2,1 Specialità salate 58 3,7% 3,9 6,2 -2,2 Surgelati senza glutine 8 0,5% 24,5 29,7 -5,3 Vegetali naturali 326 21,0% -0,2 1,3 -1,6 Vegetali preparati 25 1,6% 6,2 2,3 3,9 GELATI E SURGELATI 1.558 100% -0,6 0,6 -1,2 Fonte: REF Ricerche su dati Nielsen Determinante in questo contesto il contributo dei prodotti gluten free, che fanno il loro ingresso nell’offerta della grande distribuzione: primi piatti e pizze crescono rispettivamente in quantità del 20% e del 50%, una dimensione dell’ampliamento che fotografa efficacemente la progressiva innovazione che sta caratterizzando gusti e stili alimentari dei consumatori italiani. [ 241 ]
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