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2. La metamorfosi delle famiglie italiane<br />
popolazione porterà ad uno stravolgimento della concezione e del perimetro<br />
di famiglia, se è vero che, secondo le stime dei demografi, entro i prossimi<br />
trent’anni il 60% degli italiani non avrà né fratelli, né sorelle, né cugini, né zie<br />
o zii. Saremo quindi anche più soli, oltre che più vecchi, e ci toccherà ricercare<br />
nelle relazioni amicali ed interpersonali ciò che sino ad oggi abbiamo attinto<br />
dalla famiglia, con il suo ruolo di rete informale di protezione e di primo ammortizzatore<br />
sociale. O forse, come alcuni sostengono, andranno ad instaurarsi<br />
nuove forme collettive di relazione in alternativa a quelle parentali: una<br />
società liquida non solo nelle esperienze e nei comportamenti, ma anche nella<br />
struttura e nella sua composizione di base.<br />
Figura 2.3 Dagli anni ’90 ad oggi decuplicano le convivenze<br />
(% persone che vivono in forme familiari atipiche)<br />
Anni '90<br />
Oggi<br />
15<br />
14,2%<br />
12<br />
9<br />
6<br />
3<br />
0<br />
6,5%<br />
Single<br />
5,0%<br />
3,0% 3,1%<br />
0,3%<br />
Convivenze<br />
Famiglie allargate<br />
Fonte: REF Ricerche su dati Istat<br />
Già oggi, però, emerge una tendenza allo sganciamento dalle forme familiari<br />
più codificate e tradizionali: nel corso degli ultimi venti anni le tipologie<br />
“atipiche” di famiglia, impostate sulla ricerca di una maggiore flessibilità, sono<br />
più che raddoppiate, superando quota 8 milioni (circa un terzo del totale). Le<br />
unioni fuori dal matrimonio, che per le generazioni precedenti rappresentavano<br />
una eccezione alla regola, sono diventate una modalità ricorrente per i<br />
giovani di oggi: secondo gli ultimi dati le relazioni di convivenza tra celibi e<br />
nubili sono salite a quasi 700 mila in tutto il Paese (dai 70 mila del 1995), per<br />
un totale di poco meno di 2 milioni di individui (erano 160 mila venti anni fa).<br />
La grande vittima di tale processo evolutivo è l’istituto del matrimonio: atteso<br />
un tempo come una sorta di liberazione e di emancipazione dalla famiglia di<br />
origine oggi è vissuto spesso come una costrizione non necessaria. Ci si sposa<br />
di meno e sempre più tardi (l’età media delle spose al matrimonio è cresciuta<br />
dai 25 anni del 1976 ai quasi 31 di oggi), a conferma di uno spostamento delle<br />
preferenze verso una impostazione meno rigida della vita di coppia. In forte<br />
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