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2. La metamorfosi delle famiglie italiane<br />
religiose ha ceduto il 15%, il doppio rispetto a quanto registrato per gli uomini.<br />
Tutto lascia presagire che l’Italia stia seguendo, seppure a distanza di qualche<br />
decennio, la strada degli altri Paesi occidentali di tradizione cristiana e che<br />
nei prossimi anni, insieme alla chiusura degli altri divari di genere anche il<br />
“gender gap” nella religione andrà progressivamente diminuendo.<br />
Figura 2.29 In Italia crolla la partecipazione religiosa<br />
(% popolazione che partecipa alla messa almeno una volta a settimana, per sesso, classe di età e<br />
ripartizione geografica)<br />
DONNE<br />
1995 2015<br />
classi Nord Sud Nord Sud<br />
20-29 28,1 43,0 14,5 22,1<br />
30-39 29,1 44,2 18,8 30,1<br />
Tot. 44,2 56,3 30,7 41,1<br />
UOMINI<br />
1995 2015<br />
classi Nord Sud Nord Sud<br />
20-29 19,0 21,6 11,6 11,8<br />
30-39 17,6 19,3 14,7 16,3<br />
Tot. 29,5 32,1 22,3 25,3<br />
Fonte: REF Ricerche su dati Istat<br />
D’altra parte, la crisi delle vocazioni in Italia è solo una delle molteplici sfaccettature<br />
del medesimo processo di secolarizzazione della società: secondo i<br />
dati rilasciati dalla Cei nell’Annuario Pontificio 2016, in Italia si preparano al<br />
sacerdozio circa 2.800 seminaristi, in calo del 14% rispetto a dieci anni fa.<br />
E così quella cattolica, soprattutto nella generazione dei Millennials, diventa<br />
una etica più che una religione, che orienta i comportamenti degli individui,<br />
con meccanismi devozionali più austeri ed una ritualità più semplice. Fedeli<br />
“fai da te” che maturano posizioni più aperte sulla vita domestica, sulle modalità<br />
con cui si formano e si rompono le famiglie, sui comportamenti sessuali,<br />
sul riconoscimento delle coppie omosessuali e sulle grandi questioni della<br />
bioetica. La Legge Cirinnà, che ha disciplinato l’istituto delle unioni civili, ha<br />
movimentato il dibattito degli ultimi mesi: seppure in versione depotenziata<br />
rispetto al testo originario (è stata stralciata, in particolare, la norma relativa<br />
alla “stepchild adoption”, che prevedeva la possibilità di adozione da parte del<br />
partner del genitore), la riforma ha rappresentato un tentativo di adeguare in<br />
chiave progressista il nostro ordinamento a quello degli altri principali Paesi<br />
europei.<br />
L’ultimo anno, inoltre, ha fatto segnare il minimo nel numero di aborti in<br />
Italia, per la prima volta sotto la soglia dei 100 mila casi: il calo del ricorso<br />
all’interruzione volontaria della gravidanza è probabilmente da ascrivere ad un<br />
più elevato tasso di emancipazione sessuale rispetto al passato ed alla crescente<br />
diffusione dell’educazione sessuale nelle scuole.<br />
Viviamo, del resto, un periodo storico in cui l’inasprirsi delle tensioni inter-<br />
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