Consumi e distribuzione

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Consumi e distribuzione. Rapporto Coop 2016 comportamenti e nelle scelte delle famiglie e dei consumatori del Bel Paese. Per migliorare ulteriormente il posizionamento dell’Italia nelle graduatorie europee, è possibile individuare tre possibili leve di intervento. Da una parte, la risposta non può che essere di tipo culturale: quasi l’80% degli italiani riconosce la lotta allo spreco come priorità valoriale, dichiarando di insegnare ai propri figli a gestire in maniera più efficiente gli approvvigionamenti di cibo. È particolarmente positivo che la correzione dei comportamenti meno attenti allo spreco venga prima rispetto all’acquisto di prodotti in stagione, alla scelta di prodotti di qualità ed alle strategie di risparmio sulla spesa. Scadenza del cibo: italiani accorti e consapevoli (Frequenza con cui si controlla la scadenza dei prodotti, dati in % sul totale rispondenti) (Consapevolezza del significato di scadenza, dati in % sul totale rispondenti) 1% 3% 6% Sempre 4% 9% Spesso 28% 2% 3% 7% Qualche volta 1% 27% 40% IT 21% Raramente IT 67% 52% Mai 20% 23% N.D. 28% ND EU EU Dipende dal tipo di cibo Il cibo può essere consumato oltre la data indicata, ma la sua qualità peggiora Il cibo dovrebbe essere consumato entro la data indicata Fonte: REF Ricerche su dati Eurobarometro Prima di tutto no spreco: gli italiani e l’educazione a tavola (Frequenza con cui si insegnano ai figli i comportamenti indicati, dati in % sul totale rispondenti) Spesso Non sprecare cibo Qualche volta Raramente Mai 77 17 5 1 Usare solo i prodotti di stagione 56 30 10 4 Risparmiare nell'acquistare i cibi 45 36 13 6 Scegliere i prodotti di qualità 40 40 14 6 Cercare i negozi dove il cibo costa meno 38 35 19 8 Cucinare 29 41 18 12 Fonte: REF Ricerche su dati Waste Watcher Il secondo strumento utile passa attraverso la tecnologia: sono molte le app per smartphone che consentono di comunicare in tempo reale la disponibilità di alimenti in eccedenza, rendendo più capillari ed economiche le modalità di recupero. Si va dai sistemi che seguono la vita utile dei prodotti rendendoli disponibili a prezzo scontato quando si avvicinano alla scadenza, alle piattaforme [ 208 ]
4. Nel carrello salute e sperimentazione online per la distribuzione del pane avanzato da panetterie e negozi di quartiere sino ai social network che permettono di mettere in rete e condividere con gli altri utenti gli alimenti a rischio deterioramento. La terza ed ultima via è infine quella normativa: a sei mesi di distanza dall’approvazione di un analogo provvedimento in Francia, il Parlamento italiano è intervenuto per disciplinare lo spreco alimentare. Il testo, approvato nel mese di agosto 2016 al Senato, introduce una serie di novità significative: definisce per la prima volta nell’ordinamento italiano i termini di “eccedenza” e “spreco” alimentari, fa maggiore chiarezza tra il termine minimo di conservazione e la data di scadenza e mira a semplificare le procedure per la donazione da parte dei grossisti e dei distributori, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e della tracciabilità. Rispetto alla norma approvata in Francia, che si basa sulla penalizzazione, quella italiana punta sugli incentivi e sulla semplificazione burocratica, consentendo ad esempio la raccolta dei prodotti agricoli che rimangono in campo e la loro cessione a titolo gratuito. Anche per i consumatori si avvicina un cambiamento epocale: al fine di ridurre gli sprechi alimentari nel settore della ristorazione, è permesso ai clienti l’asporto dei propri avanzi con la “family bag”. Un modo, già sperimentato in molti altri Paesi di tradizione anglosassone, per affrancare il concetto dell’avanzo dal ghetto del nostro immaginario e dal pudore di richiederlo a fine pasto. Non sprecare deve essere parte integrante dello stile di vita: la “family bag” è una prima efficace risposta. 4.5 Nel 2016 è ferma la spesa alimentare domestica La discesa dell’inflazione, il recupero dell’occupazione e la favorevole politica di bilancio hanno sostenuto i consumi totali delle famiglie che nel 2015 hanno messo a segno un progresso di circa un punto percentuale in quantità. Purtroppo l’alimentare non è stato tra i settori che si sono giovati maggiormente di questo recupero. Lo scorso anno, infatti, gli acquisti di cibo hanno fatto segnare un progresso delle quantità che non è andato oltre lo 0,2% ed anche nel 2016 si stima un avanzamento inferiore al mezzo punto percentuale. Ben poca cosa in confronto ai 13 punti percentuali persi nel corso della lunga recessione economica dell’ultimo decennio. Una ulteriore evidenza che il carrello degli italiani è ancora guidato dalla sobrietà e dalla razionalità. Osservato dal punto di vista dei valori correnti, misura più coerente con i fatturati di vendita degli operatori della filiera, il 2015 restituisce un avanzamento della spesa in generi alimentari dell’1,3%, sostenuta dal progresso di circa un punto percentuale dei prezzi di vendita. A crescere sono stati soprat- [ 209 ]
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