Consumi e distribuzione

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<strong>Consumi</strong> e <strong>distribuzione</strong>. Rapporto Coop 2016 Crescere un figlio costa come un’auto di lusso (Spesa per intervallo di età del figlio minore, maggiore spesa rispetto alla coppia senza figli) 0-5 anni 20 mila euro + 6-14 anni 50 mila euro + 15-17 anni 12,5 mila euro 82,5 mila euro €€€ € Fonte: REF Ricerche su indagine “Spese per consumi delle famiglie”, Istat 2016 La famiglia con un figlio spende circa 3 mila euro al mese (spesa mensile di una coppia con figlio per classe di età del figlio) 3.038 3.044 3000 2.859 2.959 3.007 2750 2500 2250 2000 0-5 6-14 15-17 Fonte: REF Ricerche su indagine “Spese per consumi delle famiglie”, Istat 2016 18-24 25-29 In altre parole, un figlio costa come un’auto di lusso. Volendo considerare il fenomeno sotto una altra prospettiva e tenendo conto del valore medio del reddito netto (dati Mef), si può concludere che per allevare il primo figlio si spende l’equivalente del reddito di quattro anni di lavoro. Al Nord un figlio costa 3.500 euro in più l’anno (Scarto tra la spesa di una famiglia con e senza figli per area geografica) 8.630 9.912 Nord Sud 7.258 4.042 5.072 5.826 0-5 anni 6-14 anni 15-17 anni Fonte: REF Ricerche su indagine “Spese per consumi delle famiglie”, Istat 2016 [ 138 ]
3. Per i consumi una ripresa selettiva In chiusura, un secondo profilo di analisi è quello che riguarda i divari territoriali: complice un diverso livello dei redditi e del costo della vita, il costo del primo figlio sino al compimento del diciottesimo anno non è uguale da Nord a Sud e secondo nostre stime oscilla da un valore minimo di 70 mila per le Regioni meridionali ad oltre 120 mila euro per quelle settentrionali. 3.4 Cresce la voglia di casa degli italiani Uno degli ambiti della spesa delle famiglie più sensibili ai tassi d’interesse è quello del mercato immobiliare. Gli acquisti di case sono difatti finanziati in misura significativa dall’accensione di mutui, le cui rate dipendono dai tassi d’interesse richiesti dalle banche. Un lungo periodo di tassi d’interesse bassi, vicini a zero, riduce il costo del debito per le famiglie e favorisce la ripresa della domanda di immobili. È questo uno degli effetti di stimolo alla domanda interna che la politica monetaria incentrata sul denaro a basso costo intende sortire. L’efficacia della politica monetaria è però subordinata al buon funzionamento del canale creditizio, attraverso il quale la maggiore liquidità disponibile affluisce a famiglie e imprese per finanziare consumi e investimenti. Nella fase attuale il sostegno dei bassi tassi d’interesse al mercato immobiliare è però ostacolato dai problemi del nostro sistema bancario, ancora gravato da un elevato ammontare di crediti inesigibili e dalle insolvenze fra le imprese dell’edilizia e tra le famiglie titolari di mutui fondiari. Figura 3.11 Le compravendite di immobili residenziali sono in lento recupero (Compravendite di immobili, dati in migliaia) 1000 869 800 600 400 403 478 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016 Fonte: REF Ricerche su dati Nomisma, Congiuntura immobiliare D’altra parte, una ripresa del mercato immobiliare avrebbe effetti positivi sul sistema economico, aumentando il valore delle case e producendo effetti posi- [ 139 ]
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Il 2016 si chiude con un andamento
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