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Consumi e distribuzione

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<strong>Consumi</strong> e <strong>distribuzione</strong>. Rapporto Coop 2016<br />

ai telefoni (con una crescita del 240%) cui corrisponde simmetricamente un<br />

crollo degli acquisti di libri (-32%) e giornali (-42%).<br />

Le voci di spesa che avrebbero superato i livelli del 2008 sono prevalentemente<br />

collocati nell’ambito dei servizi: gli incrementi di maggiore significato<br />

sono nel comparto dei pubblici esercizi (+4,4%) e alberghieri (+10,1%) e nei<br />

servizi assicurativi (+10,4%). Il percorso di recupero quindi non è affatto uniforme,<br />

con tendenze della domanda che rivelano la sovrapposizioni di evoluzioni<br />

di natura congiunturale a trend di carattere strutturale. È comunque un<br />

dato di fatto che, se è vero che il livello dei consumi degli italiani dovrebbe gradualmente<br />

riportarsi nei prossimi due anni vicino ai valori pre-crisi, la struttura<br />

di tali consumi ne risulta in ogni caso profondamente modificata.<br />

Le principali evidenze al riguardo possono essere sintetizzate considerando<br />

che il mutamento nella composizione è riconducibile a diversi driver, fra i quali<br />

almeno alcuni possono essere agevolmente identificati.<br />

Demografia. Il primo è certamente di natura demografica, riguardando la<br />

consistenza e la struttura per età della popolazione. Una popolazione che non<br />

cresce, e che tende mediamente a invecchiare, non può che penalizzare alcuni<br />

consumi di beni, in particolare l’alimentare, l’abbigliamento o la domanda di<br />

durevoli, come l’auto, l’arredo e gli elettrodomestici caratterizzati tradizionalmente<br />

da un turn over più frequente nelle fasi centrali del ciclo di vita. A fronte<br />

di ciò ne risulta invece sostenuta la domanda di servizi alla persona e i servizi<br />

sanitari.<br />

Arretramento dell’offerta di servizi pubblici. La tenuta dei servizi sanitari<br />

nella spesa delle famiglie è riconducibile anche al fatto che nel corso degli ultimi<br />

anni si è osservato in questi ambiti un arretramento dell’offerta pubblica,<br />

che induce i cittadini a rivolgersi alla sanità privata anche in una fase di arretramento<br />

delle disponibilità economiche. Un fenomeno dello stesso tipo può<br />

essere ravvisato nell’aumento della domanda di servizi assicurativi, in parte<br />

legata alla percezione di dovere costruire un secondo pilastro da affiancare alle<br />

prestazioni pensionistiche offerte dallo Stato. In questo caso si osserva come<br />

l’arretramento dell’offerta di servizi da parte del pubblico tenda a generare una<br />

domanda per servizi forniti dai privati, che a sua volta però va a comprimere le<br />

disponibilità economiche che finanziano le altre voci di consumo.<br />

Innovazione tecnologica e introduzione di nuovi beni. Il terzo driver è<br />

naturalmente rappresentato dall’introduzione di nuovi prodotti legata al cam-<br />

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