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<strong>Consumi</strong> e <strong>distribuzione</strong>. Rapporto Coop 2016<br />
Gdo, si tratta di oltre 2,5 miliardi di euro all’anno (dati FederSalus). Prendendo<br />
a riferimento i dati degli ultimi dodici mesi, i risultati realizzati dagli integratori<br />
alimentari sono particolarmente positivi: si tratta di una progressione del fatturato<br />
del 7,7% e di una variazione positiva dei volumi di vendita in una misura<br />
pari al 6,7% (nell’ambito della Gdo, per via dell’aumento delle referenze presenti<br />
in assortimento, i tassi di crescita risultano anche superiori).<br />
La crescita di questi prodotti conferma la grande disponibilità del consumatore<br />
italiano alla sperimentazione e la sua continua ricerca di innovazioni in grado di<br />
migliorare il vivere quotidiano ed aumentarne il benessere. La stessa disponibilità<br />
che consente alle famiglie, a dispetto di una identità culinaria con forti radici<br />
nella tradizione e nel territorio, di superare vecchi e nuovi tabù.<br />
A tal proposito, appare opportuno ricordare che il Rapporto Coop 2015 aveva<br />
ampiamente documentato la sorprendente disponibilità della larga maggioranza<br />
degli italiani a provare nuovi cibi come pillole, barrette, cibi ibridi, persino alghe<br />
e insetti.<br />
Nel 2050 Non escludono<br />
di poter mangiare gli insetti<br />
(% sul totale campione)<br />
Fonte: Doxa<br />
58% Brasile<br />
56% Italia<br />
52% India<br />
50% Regno Unito<br />
49% Stati Uniti<br />
48% Russia<br />
40% Germania<br />
38% Cina<br />
di poter mangiare<br />
(% sul totale campione)<br />
86% Cibi ibridi<br />
83% Cibi da Aromatizzare<br />
80% Alghe<br />
75% In pillole/compatto in barrette<br />
75% Prodotto in laboratorio<br />
72% Kill/placton<br />
72% Geneticamente modificato<br />
70% Il cibo stampato a casa in 3D<br />
60% Carne sintetica<br />
51% Gli insetti<br />
Naturalmente la disponibilità alla sperimentazione non configura necessariamente<br />
l’adozione di tutte le innovazioni che il mercato propone. Appare in questo<br />
senso particolarmente significativo confrontare i trend di mercato di due<br />
differenti categorie di prodotto: quelli in qualche modo addizionati e quelli che<br />
escludono la presenza di alcuni prodotti e di alcune sostanze.<br />
Se si fa eccezione, appunto, per gli integratori, tutti gli altri prodotti “con” che per<br />
molti anni sono stati considerati il futuro dell’alimentazione (probiotici, fermenti,<br />
vitamine) palesano una performance nettamente inferiore ai prodotti “senza”<br />
(senza zuccheri, senza lattosio, senza glutine), che al contrario continuano ad<br />
essere oggetto di una continua espansione. Gli italiani, in sostanza, preferiscono<br />
una alimentazione che persegua il benessere per sottrazione, piuttosto che per<br />
aggiunte tecnologiche che finiscono per incidere sulla naturalità dei prodotti.<br />
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