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Consumi e distribuzione

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<strong>Consumi</strong> e <strong>distribuzione</strong>. Rapporto Coop 2016<br />

Figura 3.9 Tra il single e la famiglia numerosa la spesa raddoppia<br />

(Livelli di spesa per tipologia familiare, euro/mese)<br />

Coppia con 3 e più figli 3.350<br />

Coppia con 2 figli 3.168<br />

Coppia con 1 figlio 2.974<br />

Coppia senza figli con p.r. 35-64 anni 2.833<br />

Coppia senza figli con p.r. 65 anni e più 2.539<br />

Mono-genitore 2.439<br />

Coppia senza figli con p.r. 18-34 anni 2.425<br />

Persona sola 35-64 anni 1.985<br />

Persona sola 18-34 anni 1.675<br />

Persona sola 65 anni e più 1.641<br />

Fonte: REF Ricerche su indagine “Spese per consumi delle famiglie”, Istat 2016<br />

Più che il livello, a cambiare significativamente è la <strong>distribuzione</strong> del consumo<br />

finale per area di spesa.<br />

Tra i più giovani ed i più maturi, ad esempio, si osservano scostamenti di<br />

rilievo per i generi alimentari (rispettivamente 13,7% contro 17,4% del totale<br />

consumo): tale divaricazione va interpretata come il risultato di un depauperamento<br />

(di valore e di qualità) del carrello alimentare e di una diversa<br />

frequentazione dei punti vendita della <strong>distribuzione</strong> commerciale, con una<br />

preferenza per i formati a minore contenuto di servizio da parte dei più giovani.<br />

All’avanzare dell’età cambiano le priorità e gli over65 spendono di più<br />

in termini relativi anche per l’arredamento e la salute (in quest’ultimo caso<br />

l’ammontare di risorse è 5 volte più elevato in confronto ai più giovani). Al<br />

contrario, gli under35 preferiscono destinare una quota maggiore del proprio<br />

budget all’abbigliamento (5,4% a fronte di un più modesto 2,8% degli over65),<br />

alla mobilità (11% contro 4,2%) e soprattutto al tempo libero ed ai servizi di<br />

alloggio e ristorazione (8,1%, tre volte la corrispondente quota di spesa degli<br />

over65).<br />

Nell’ambito delle coppie, d’altra parte, è la nascita del figlio l’evento che<br />

tende a stimolare i consumi di tutta la famiglia: i nuclei con un figlio minore<br />

sperimentano un innalzamento delle uscite monetarie di circa 550 euro al<br />

mese, oltre 6.500 euro l’anno. L’aggravio di spesa che si materializza all’arrivo<br />

del secondo e del terzogenito è invece più contenuto, a segnalare un minore<br />

impatto sul bilancio familiare che si spiega con l’emergere di ulteriori economie<br />

di scala: si passa dai 550 euro/mese del primo figlio ai 740 del secondo sino<br />

ai 925 del terzo. Sono dati che suggeriscono l’opportunità di un rinforzo alle<br />

politiche pubbliche a sostegno della genitorialità, in un Paese che proprio nella<br />

demografia trova uno dei principali freni alla crescita.<br />

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