Consumi e distribuzione

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<strong>Consumi</strong> e <strong>distribuzione</strong>. Rapporto Coop 2016 Prosecco, Montepulciano e Chianti guidano un mercato in fermento, come confermato da una crescita delle esportazioni del 30% negli ultimi cinque anni. Su un valore della produzione di 7 miliardi, oltre 13 milioni di ettolitri di vini Dop e Igp, par un controvalore di 4,3 miliardi di euro, raggiungono le tavole del resto del mondo ogni anno. 4.10 In positivo il largo consumo confezionato nella Gdo In un contesto di andamento dei consumi per lo più anemico, la prima metà del 2016 si è chiusa con una sostanziale stazionarietà del giro d’affari complessivo intermediato dalla Grande Distribuzione Organizzata (Gdo). Da un lato, le vendite sono state penalizzate dall’arretramento che ha colpito i prodotti freschi a peso variabile. Questo aggregato, che vale complessivamente circa il 30% del fatturato totale, comprende tutti i prodotti freschi (carni, pesce, ortofrutta, salumi e latticini, pane, gastronomia, ecc.) acquistati sfusi dai consumatori direttamente o presso i banchi assistiti da personale addetto alla vendita. D’altro lato, i prodotti del cosiddetto Largo Consumo Confezionato (Lcc) hanno fatto segnare una ulteriore crescita dopo quella del 2015, in verità più marcata nelle quantità che nei valori. A determinare questo effetto di ricomposizione degli acquisti hanno contribuito in buona misura due tendenze distinte. In prima battuta un cambiamento nell’offerta distributiva: per assecondare una più efficiente gestione delle superfici commerciali, si sta procedendo ad una graduale sostituzione degli spazi serviti destinati ai reparti macelleria, pescheria e ortofrutta, in favore dei corrispondenti banchi a libero servizio. Figura 4.34 Alimentare: fatturati fermi nei primi sei mesi del 2016 (Trend vendite a valore di food confezionato e bevande e prodotti freschi a peso variabile, dati in %, totale Italia) 2015 I sem 2016 Totale alimentare +1,1% -0,1% Food confezionato +2,0% +1,2% Fresco peso variabile -0,9% -2,7% Fonte: Nielsen Un cambiamento, però, coerente con l’evoluzione dei comportamenti di spesa delle famiglie: la maggiore praticità all’atto di acquisto, unitamente alla possibilità di conservare più a lungo le vaschette e le confezioni sigillate e ridurre al minimo gli sprechi, ha contribuito a rendere le confezioni più apprezzate dalle famiglie rispetto allo sfuso. Il fenomeno appare netto conside- [ 234 ]
4. Nel carrello salute e sperimentazione rando esclusivamente la componente fresca dell’assortimento: si registra un incremento a valore di 3 punti percentuali per i prodotti a peso imposto e una contemporanea riduzione del fatturato del 2,7% di quelli venduti sfusi a peso variabile. Figura 4.35 In aumento la spesa di pesce, frutta e verdura (Var. % vendite a valore e incidenza peso imposto e peso variabile su progressivo anno corrente, totale Italia) peso imposto peso variabile Totale alimentare (-0,1%) peso imposto peso variabile +1,2% -2,7% Food confezionato (+0,7%) Bevande (-0,3%) Gelati e surgelati (-0,8%) peso imposto Fresco (peso imposto+peso variabile) (+0,3%) peso variabile +3% -2,7% 8,6% Carne Pesce Frutta fresca Frutta secca Verdura Latticini e formaggi Salumi -4,1% +5,2% +4,3% +14,8% +0,9% -1,8% = PI (+4,6%) PI (+15,1%) PI (+12%) PI (+13,2%) PI (+6,1%) PI (-2,1%) PI (+2,7%) PV (-4,9%) PV (+2,9%) PV (+1,2%) PV (+25,3%) PV (-4,3%) PV (-1%) PV (-1,8%) 21,7% 25,8% 74,2% 14,2% 24,0% 40,3% 91,4% 78,3% Fonte: REF Ricerche su dati Nielsen 85,8% 52,1% 47,9% 76,0% 59,7% Scorrendo il dettaglio merceologico, il cambio di passo assume una dimensione ancora più apprezzabile, anche se è opportuno tenere conto delle relatività di fatturato: è il caso delle carni confezionate (nel primo semestre 2016 +4,6%), anche se il comparto vale appena un decimo delle vendite complessive di carne che invece cedono terreno in misura significativa (-4%). Salgono le vendite di pesce confezionato (+15%), per una incidenza di poco inferiore ad un quarto del totale, quelle della frutta a peso imposto (+12%, con una quota pari al 26%), della verdura e dei salumi (rispettivamente +6,1% e +2,7%, 52% e 40% del fatturato di settore). Soffermandosi sulle sole vendite del Lcc, il primo semestre 2016 restituisce un quadro del tutto peculiare rispetto agli ultimi anni: chiuso il primo semestre con un giro d’affari di poco superiore ai 31 miliardi di euro, le vendite (+0,8%) sono cresciute meno delle quantità, in conseguenza di una inflazione al carrello della spesa negativa per circa un punto percentuale. L’evidenza di maggiore interesse attiene proprio al recupero dei volumi (+1,8% nel primo semestre rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, il valore più elevato dell’ultimo quinquennio). [ 235 ]
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Indice 7 Prefazione 15 1. La ripres
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Prefazione Le famiglie sostengono l
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Prefazione mancanza di una linea co
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