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Consumi e distribuzione

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<strong>Consumi</strong> e <strong>distribuzione</strong>. Rapporto Coop 2016<br />

della giornata, anche in ufficio e a scuola. Medesimo percorso anche per le birre,<br />

ormai abituali protagoniste delle tavole degli italiani, con una crescita concentrata<br />

nello specifico in alcune nicchie di mercato (birre a maggiore gradazione<br />

alcolica, birre doppio malto, birre trappista, forti di un incremento in quantità<br />

superiore al 20%). Migliorano nel contempo anche le vendite delle referenze a<br />

maggiore valore unitario come champagne e spumanti: il fenomeno è in buona<br />

misura da attribuire ad una polarizzazione dei comportamenti dei consumatori<br />

verso prodotti più pregiati e ad un fisiologico travaso degli acquisti dagli esercizi<br />

specializzati (cantine ed enoteche) alla grande <strong>distribuzione</strong>.<br />

D’altro canto, non mancano categorie merceologiche in sofferenza: è il caso<br />

dei prodotti a maggiore contenuto zuccherino, come bevande piatte e gassate<br />

(cole, the e preparati a base di frutta), poco in linea con i nuovi orientamenti<br />

degli italiani in materia di alimentazione.<br />

Figura 4.42 Le vendite di bevande<br />

(Var. % sullo stesso periodo dell’anno precedente)<br />

Fatturato I semestre 2016<br />

mln € % Fatturato Quantità<br />

Costo della<br />

spesa<br />

Acqua 827 21,2% 1,9 3,0 -1,0<br />

Bevande preparate 40 1,0% -7,5 -6,0 -1,5<br />

Aperitivi 102 2,6% -1,3 0,4 -1,7<br />

Bevande gassate 517 13,2% -3,9 -1,9 -2,0<br />

Bevande piatte 188 4,8% -8,1 -8,2 0,2<br />

Birre 633 16,2% 0,7 1,1 -0,3<br />

Champagne e spumante 139 3,6% 7,7 6,7 1,0<br />

Liquori 358 9,2% 1,4 0,5 0,8<br />

Succhi e nettari 333 8,5% -3,2 -4,2 1,0<br />

Vino 764 19,6% -0,8 -1,9 1,1<br />

BEVANDE 3.900 100% -0,6 -0,4 -0,2<br />

Fonte: REF Ricerche su dati Nielsen<br />

Discorso a parte, infine, per i vini: sollecitati da un incremento dei prezzi che<br />

risulta il più elevato dell’intero aggregato (+1,1%, in ragione di una non positiva<br />

campagna produttiva nell’autunno 2015), le quantità consumate sono diminuite<br />

di circa 2 punti percentuali. A differenza di quanto registrato nel 2015<br />

ma più coerentemente con le tendenze di lungo periodo, gli acquisti di vino<br />

si fanno via via più selettivi: la buona notizia è che nei primi mesi dell’anno<br />

in corso gli acquisti delle famiglie hanno preso la direzione dei vini di qualità<br />

più elevata, come conferma la positiva performance di mercato messa a segno<br />

dalle bottiglie con etichetta doc e dogc.<br />

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