Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
3. Per i consumi una ripresa selettiva<br />
Figura 3.44 La spesa pubblica nel mondo: il rapporto è di 1 a 3<br />
(Spesa corrente in sanità, dollaro/euro pro capite)<br />
Spesa pubblica Spesa privata<br />
10000<br />
9.451<br />
8000<br />
6000<br />
4000<br />
2000<br />
2.245<br />
3.153 3.272<br />
4.015 4.415<br />
5.228 5.267 5.343<br />
6.567<br />
6.935<br />
0<br />
GRE<br />
SPA<br />
ITA<br />
UK<br />
FRA<br />
SVE<br />
GER<br />
OLA<br />
NOR<br />
SVI<br />
USA<br />
Fonte: REF RIcerche su dati OECD 2015<br />
Nonostante l’aumento del consumo di farmaci siamo ancora tra i Paesi con<br />
la spesa sanitaria più bassa in Europa, con i circa 3.272 dollari per abitante<br />
contro gli oltre 5.200 della Germania e i circa 4.400 della Francia. Investiamo<br />
meno dell’Europa, anche ed in particolare in servizi al cittadino. È però arrivata<br />
a 34,5 miliardi di euro la spesa sanitaria privata e ha registrato un incremento<br />
in termini reali del 3,2% negli ultimi due anni (2013-2015): un ritmo doppio<br />
rispetto all’aumento della spesa per i consumi delle famiglie. Se spendiamo<br />
di più e ci curiamo di meno è anche perché i prezzi delle cure mediche sono<br />
aumentati e la quota a carico dei cittadini è cresciuta più rapidamente rispetto<br />
ai loro redditi.<br />
Riquadro 3.5 – Per gli italiani è usato-mania<br />
Anche il mercato dell’usato gode di ottima salute in Italia, coinvolgendo il 50%<br />
della popolazione italiana under45. La “second hand economy”, come rileva<br />
uno studio Doxa, genera un volume d’affari di 18 miliardi, pari a circa l’1% del<br />
prodotto interno lordo, di cui il 38% è originato online.<br />
I beni più acquistati tra mercatini e negozi sono i veicoli (48%), gli articoli per<br />
la casa e la persona (43%) e per lo sport (16%), mentre tra i prodotti di seconda<br />
mano più acquistati online quelli appartenenti alle categorie elettronica (33%),<br />
sport e hobby (31%), veicoli (28%) e casa e persona (26%). I veicoli sono leader<br />
indiscussi dell’usato, con un giro d’affari di 4,2 miliardi di euro, seguiti da<br />
arredamento e elettrodomestici (980 milioni). Ma le motivazioni economiche<br />
non sono le uniche che spingono gli italiani a vendere i beni di cui non sentono<br />
più il bisogno. Il desiderio di guadagnare (22% nel 2015, contro il 38% del 2014)<br />
non è infatti la causa principale dell’affermarsi di questo nuovo paradigma socio-economico,<br />
quanto piuttosto la volontà di liberarsi del superfluo (58% dei<br />
[ 173 ]