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4. Nel carrello salute e sperimentazione<br />
online per la <strong>distribuzione</strong> del pane avanzato da panetterie e negozi di quartiere<br />
sino ai social network che permettono di mettere in rete e condividere con gli<br />
altri utenti gli alimenti a rischio deterioramento.<br />
La terza ed ultima via è infine quella normativa: a sei mesi di distanza dall’approvazione<br />
di un analogo provvedimento in Francia, il Parlamento italiano è<br />
intervenuto per disciplinare lo spreco alimentare. Il testo, approvato nel mese<br />
di agosto 2016 al Senato, introduce una serie di novità significative: definisce<br />
per la prima volta nell’ordinamento italiano i termini di “eccedenza” e “spreco”<br />
alimentari, fa maggiore chiarezza tra il termine minimo di conservazione e la<br />
data di scadenza e mira a semplificare le procedure per la donazione da parte<br />
dei grossisti e dei distributori, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e della<br />
tracciabilità. Rispetto alla norma approvata in Francia, che si basa sulla penalizzazione,<br />
quella italiana punta sugli incentivi e sulla semplificazione burocratica,<br />
consentendo ad esempio la raccolta dei prodotti agricoli che rimangono in<br />
campo e la loro cessione a titolo gratuito. Anche per i consumatori si avvicina<br />
un cambiamento epocale: al fine di ridurre gli sprechi alimentari nel settore della<br />
ristorazione, è permesso ai clienti l’asporto dei propri avanzi con la “family<br />
bag”. Un modo, già sperimentato in molti altri Paesi di tradizione anglosassone,<br />
per affrancare il concetto dell’avanzo dal ghetto del nostro immaginario e dal<br />
pudore di richiederlo a fine pasto. Non sprecare deve essere parte integrante<br />
dello stile di vita: la “family bag” è una prima efficace risposta.<br />
4.5 Nel 2016 è ferma la spesa alimentare domestica<br />
La discesa dell’inflazione, il recupero dell’occupazione e la favorevole politica<br />
di bilancio hanno sostenuto i consumi totali delle famiglie che nel 2015<br />
hanno messo a segno un progresso di circa un punto percentuale in quantità.<br />
Purtroppo l’alimentare non è stato tra i settori che si sono giovati maggiormente<br />
di questo recupero. Lo scorso anno, infatti, gli acquisti di cibo hanno<br />
fatto segnare un progresso delle quantità che non è andato oltre lo 0,2% ed<br />
anche nel 2016 si stima un avanzamento inferiore al mezzo punto percentuale.<br />
Ben poca cosa in confronto ai 13 punti percentuali persi nel corso della lunga<br />
recessione economica dell’ultimo decennio. Una ulteriore evidenza che il carrello<br />
degli italiani è ancora guidato dalla sobrietà e dalla razionalità.<br />
Osservato dal punto di vista dei valori correnti, misura più coerente con i<br />
fatturati di vendita degli operatori della filiera, il 2015 restituisce un avanzamento<br />
della spesa in generi alimentari dell’1,3%, sostenuta dal progresso di<br />
circa un punto percentuale dei prezzi di vendita. A crescere sono stati soprat-<br />
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