Consumi e distribuzione

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<strong>Consumi</strong> e <strong>distribuzione</strong>. Rapporto Coop 2016 in esame specifici settori (ad esempio i servizi finanziari), ma anche posizioni apicali o dirigenziali. Figura 2.27 La disoccupazione è sempre meno donna (Scarto % tra tasso di disoccupazione maschile e femminile, media d’anno) 4,1% 2,1% 1,5% 2004 Fonte: REF Ricerche su dati Istat 2010 2016 Effettuando un confronto di tipo temporale, nel 2015 la busta paga delle donne è pari in media a quella percepita dagli uomini nei primi anni Duemila! Il fenomeno di asimmetria salariale dipende in buona misura da una pluralità di elementi quali differenze di mansioni e settori, di pratiche lavorative e sistemi di retribuzione, sottovalutazione delle professionalità femminili, obblighi familiari e scarsa presenza ai posti di comando (le manager donna in Italia sono appena il 15% del totale, contro il 25% della media europea). Figura 2.28 Il gap salariale vale 2 mila euro l’anno (Retribuzione media lorda, euro/anno) 29 mila €/anno Uomo 27 mila €/anno Donna Fonte: REF Ricerche su dati Mef e Inps Il quadro complessivo che emerge dalla ricognizione delle fonti disponibili è che l’Italia sul tema delle pari opportunità si sia faticosamente messa in cammino, più di quanto non raccontino i numeri. I progressi compiuti sotto la pressione del movimento delle donne, della società civile e della legislazione europea sono stati incoraggianti, nonostante i risultati ottenuti non siano pienamente soddisfacenti. La problematica uscita dalla recessione ed il rischio [ 84 ]
2. La metamorfosi delle famiglie italiane di nuove politiche di austerità minacciano alcune delle recenti conquiste delle donne, ma nel contempo rappresentano l’occasione per ripensare il funzionamento dello Stato sociale: un modello che appare eccessivamente sbilanciato rispetto al lavoro non retribuito delle donne nella fornitura di servizi di tipo assistenziale. Riquadro 2.3 – Famiglia e valori nel lessico del futuro degli italiani In un frangente storico in cui il terrorismo internazionale contribuisce ad alimentare tensioni e paure, dove diffidenza, sfiducia e nuove angosce dominano l’immaginario collettivo, dove l’ambizione di un progetto condiviso (l’integrazione europea) si va sfaldando sotto il peso di nuove fratture (si legga la vicenda Brexit), quali sono le aspettative, i timori, i sogni degli italiani? E ancora quali i valori, i riferimenti, le istituzioni e gli attori che incarnano più da vicino gli orientamenti sociali? Entrare nella testa degli italiani è un esercizio complesso, che richiede interpretazione della realtà e capacità di astrazione. A partire dall’aggiornamento 2016 della Mappa delle parole del nostro tempo (Demos-Coop) è possibile individuare un gruppo di termini che ricorrono frequentemente nei discorsi dei personaggi pubblici e nella vita quotidiana, qualificando i sentimenti che essi suscitano in termini di approvazione, dissociazione o indifferenza. L’analisi condotta offre uno spaccato interessante del comune sentire e consente di distinguere chiaramente tra concetti ritenuti lontani, confinati al passato e dunque destinati a perdersi, e valori proiettati verso il futuro nei quali le persone tendono a riconoscersi ed identificarsi. Da una parte, gli italiani hanno ben chiaro in mente ciò che oggi ha perso di interesse ed utilità: è tutta l’area della rappresentanza, dai leader politici (nessuno escluso, da Berlusconi a Renzi a Grillo) ai partiti sino al mondo delle associazioni e del sindacato. Al contrario, non scema la tensione verso i grandi ideali che continuano a muovere e smuovere gli animi: la giustizia, la legalità, la qualità della vita, la sicurezza, l’ambiente, l’uguaglianza. Tutto questo insieme alle figure di riconosciuta statura morale (Papa Francesco resta un modello di riferimento per le sue posizioni progressiste e la sua attenzione ai più deboli) e ad una proposta di sistema economico più moderno, in grado di abbinare sobrietà dei consumi, sviluppo responsabile, sharing economy e tecnologia. A tal proposito, è utile sottolineare che per gli italiani proprio le energie rinnovabili ed internet rappresentano le dimensioni che in un futuro non troppo lontano avranno maggiore peso nella vita di tutti i giorni. [ 85 ]
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Prefazione mancanza di una linea co
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