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Consumi e distribuzione

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2. La metamorfosi delle famiglie italiane<br />

buendo nuova importanza al capitale sociale di cui essa è dotata. Secondo una<br />

ricognizione operata dal Parlamento Europeo, delle 468 città europee con più<br />

di 100 mila abitanti, oltre la metà ha avviato progetti strategici per gestire in<br />

modo “intelligente” le attività economiche, la mobilità, le risorse ambientali, le<br />

relazioni tra le persone, le politiche relative all’abitazione e gli strumenti per il<br />

governo e l’amministrazione delle aree metropolitane.<br />

In questo contesto, secondo le informazioni desunte dal rapporto Smart City<br />

2016 (E&Y), è Bologna la città più smart d’Italia, seguita da Milano, che ha<br />

tratto beneficio dagli interventi realizzati per ospitare l’Esposizione Universale<br />

nel 2015, e da Torino.<br />

In discesa Roma, in calo dalla quarta alla nona posizione. Sotto questo punto di<br />

vista, il Paese appare penalizzato da una netta frattura tra area settentrionale e<br />

meridionale, se si considera che tra le prime venti città non trova spazio alcuna<br />

città del Sud, mentre in coda alla graduatoria si collocano esclusivamente Comuni<br />

del Mezzogiorno.<br />

Il ripensamento degli ambienti urbani, oltre a migliorare la qualità della vita<br />

dei cittadini e promuovere la partecipazione sociale, può rappresentare un volano<br />

importante per lo sviluppo economico locale: gli investimenti in nuove<br />

infrastrutture favoriscono infatti l’efficientamento dei servizi erogati al cittadino<br />

(banda larga, infomobilità, e-government, etc.). Più nello specifico, secondo le<br />

stime del Politecnico di Milano, dalla sola interconnessione tra il sistema di<br />

gestione dell’illuminazione e quello che regola lo smaltimento rifiuti, sarebbe<br />

possibile conseguire un risparmio compreso tra il 25% e il 50% dei costi di investimento<br />

e tra il 50% e il 70% di quelli operativi.<br />

Il ritardo nella diffusione di servizi digitali costa al Paese 2 punti di Pil (30 miliardi<br />

di euro) e circa 700 mila posti di lavoro (fonte: Confindustria). I programmi<br />

di “Crescita Digitale” e la “Strategia per la Banda Ultralarga” promossi dal governo<br />

mirano a recuperare il ritardo esistente, riconoscendo che la disponibilità<br />

di un accesso alla rete con una velocità di connessione adeguata (100 Mbps) è<br />

precondizione per lo sviluppo sia dei servizi alle persone che dello Smart manufacturing<br />

preconizzato da Industria 4.0.<br />

Un altro ambito in cui si sta concretizzando la smartizzazione dei processi è<br />

quello relativo al lavoro: secondo la definizione prevista dal disegno di legge<br />

presentato dal Governo lo scorso febbraio, esso va inteso come una modalità<br />

flessibile di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato allo scopo di incrementare<br />

la produttività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro<br />

dei dipendenti, sia nelle imprese private che nella pubblica amministrazione, e<br />

senza differenziazioni in termini di trattamento economico.<br />

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