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Consumi e distribuzione

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<strong>Consumi</strong> e <strong>distribuzione</strong>. Rapporto Coop 2016<br />

Viene dagli specializzati, ancor prima e ancor di più che dall’e-commerce, la<br />

vera sfida alla grande <strong>distribuzione</strong> alimentare. Una sfida che obbliga la Gdo a<br />

confrontarsi e risolvere il dilemma che il mercato di oggi – e soprattutto quello<br />

di domani – gli propone: come rispondere alle esigenze di tutti, in maniera individuale.<br />

Infatti, il settore della grande <strong>distribuzione</strong> alimentare ha utilizzato<br />

per molti decenni un modello d’offerta sostanzialmente immutato.<br />

Un modello fondato su una (più o meno) grande superficie di vendita, con<br />

la possibilità del cliente di scegliere autonomamente i prodotti tra un ampio<br />

assortimento a scaffale, regolando i pagamenti contestualmente al ritiro della<br />

merce.<br />

Tale modello trova oggi un evidente limite fisico nella disponibilità di spazio<br />

sullo scaffale: l’ampiezza degli assortimenti è condizionata infatti a tale disponibilità<br />

e sarà sempre inferiore a quella degli specializzati.<br />

Contemporaneamente, sta emergendo un altro limite oggi meno evidente<br />

ma in prospettiva forse più insidioso.<br />

L’esperienza dell’online sta progressivamente spingendo il consumatore a<br />

delegare ad altri il novero delle opzioni nell’ambito delle quali effettuare la<br />

scelta, a condizione che siano quelle che più si avvicinano alle proprie necessità.<br />

Tale circostanza pone in discussione il modello del libero servizio e dunque<br />

la stessa logica di fondo del retail per come oggi lo conosciamo.<br />

Già il Rapporto Coop 2015 sottolineava come per gli italiani il punto vendita<br />

rimanga centrale. Lo sarà anche in futuro se saprà superare questi limiti e, grazie<br />

alla tecnologia, diventare più smart e vicino alle nuove esigenze del cliente.<br />

Gli italiani, infatti, dichiarano già oggi un utilizzo più pronunciato rispetto<br />

alla media europea delle nuove tecnologie di punto vendita (soprattutto casse<br />

self checkout, scanner salvatempo). Ma sembrano manifestare anche un interesse<br />

maggiore nell’adozione di molte tecnologie oggi non disponibili. Le<br />

innovazioni che appaiono maggiormente richieste sono quelle che semplificano<br />

il processo di acquisto nell’ambito del punto vendita fisico (buoni sconti<br />

digitali, shopping list virtuali, più info digitali, device d’ausilio alla scelta, disponibilità<br />

di collegamento wifi).<br />

Non è chiaro quali siano gli standard tecnologici che prevarranno nella Gdo<br />

2.0 che sembra alle porte ma sembra significativo sottolineare il fatto che nel<br />

solo 2016 è prevista l’installazione di oltre un milione di beacon nella <strong>distribuzione</strong><br />

statunitense. Tali particolari “boe” digitali consentono una interazione<br />

dello scaffale con i device mobili di ciascun singolo cliente e, secondo molti<br />

osservatori, rivoluzioneranno presto il marketing e la comunicazione instore<br />

consentendo nuove modalità digitali della shopping experience.<br />

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