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Consumi e distribuzione

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<strong>Consumi</strong> e <strong>distribuzione</strong>. Rapporto Coop 2016<br />

dell’approccio collaborativo mediante una messa a sistema del capitale umano,<br />

soprattutto nelle grandi città dove le relazioni di vicinato sono più difficili (a<br />

Milano, capitale italiana dello sharing, secondo una ricerca effettuata nel 2016,<br />

sette persone su dieci non conoscono e non parlano con i propri vicini di casa).<br />

In questo contesto stanno nascendo le “social street”, ambienti prima virtuali<br />

e poi reali all’interno dei quali i vicini di casa decidono di entrare in contatto<br />

facendo rete: nelle “vie 2.0” essi iniziano a conoscersi, a fidarsi gli uni degli altri,<br />

mettendo a disposizione oggetti e servizi (passaggi in auto, scambio di articoli<br />

di abbigliamento) ma anche competenze (a partire dalle piccole attività di riparazione<br />

domestica) ed esperienze (come momenti collettivi di convivialità). Una<br />

versione di economia collaborativa più a misura d’uomo: una via tutta italiana<br />

alla sharing economy.<br />

2.13 Anche la moneta diventa liquida e virtuale<br />

La diffusione e l’utilizzo del web e l’iper connessione dei cittadini con l’ambiente<br />

che li circonda influenzano anche il modo di fare acquisti. L’economia<br />

di oggi è senza moneta. O meglio, c’è, circola e si sposta rapidamente ma non<br />

si vede. Con un paradosso: il processo di dematerializzazione in atto sta avvenendo<br />

nell’epoca in cui la Banca Centrale Europea ha inondato il mercato di<br />

liquidità con l’intento di sostenere i prezzi delle attività e contrastare il rischio<br />

deflazione (dalla primavera 2016 l’acquisto di titoli previsto dal programma di<br />

Quantitative Easing è salito da 60 a 80 miliardi di euro mensili di controvalore)<br />

e proprio mentre nel dibattito del dopo-Brexit è tornata a farsi largo l’ipotesi<br />

dell’“helicopter money” (secondo alcuni economisti, considerato che la calibrazione<br />

dei tassi di interesse ha rimesso in moto investimenti e consumi solo<br />

in misura marginale, le banche centrali dovrebbero trasferire risorse ai Governi<br />

nazionali per ridurre la pressione fiscale e provvedere ad un accredito diretto<br />

sui conti correnti dei risparmiatori). Se questo è il contesto di riferimento, a<br />

spingere verso fenomeni di astrazione degli scambi sono principalmente l’innovazione<br />

tecnologica e gli insegnamenti ereditati dalla lunga recessione.<br />

Le declinazioni delle nuove tendenze sono ampie e molteplici sono anche le<br />

forme assunte per le transazioni, ma il termine comune è uno: la dematerializzazione<br />

della moneta. Si va dai pagamenti digitali via smartphone alle valute<br />

virtuali e crittografate, dalla rivisitazione di forme arcaiche come il baratto sino<br />

alle nicchie delle nuove monete locali parallele e alternative all’euro.<br />

L’impatto sul sistema economico è certamente rilevante ed è destinato a<br />

cambiare abitudini e prassi di consumo consolidate. Sotto questo punto di vi-<br />

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