Consumi e distribuzione

3. Per i consumi una ripresa selettiva
anno di fila si certifica un lieve recupero che appare coerente con l’aumento del
potere d’acquisto, con la risalita della fiducia e con il recupero del mercato del
lavoro. L’entità dell’incremento rispetto ai dodici mesi precedenti è modesta e
si cifra in circa 130 euro l’anno. Un progresso che ha pur tuttavia un sapore diverso,
perché origina dall’aumento delle quantità acquistate, in un contesto di
prezzi fermi. Una prima dimensione che aiuta a comprendere il fenomeno del
consumo è la localizzazione geografica. A fronte di una spesa media di 2.500
euro/mese, si osservano ampi divari tra le aree del Paese: complice un livello
dei redditi ed un costo della vita assai diversificati per territorio, oltre agli esiti
della passata recessione sullo stato di salute delle economie locali, si passa dai
2.850 euro/mese dell’Italia nord-occidentale ai 1.900 delle Isole. Un divario di
oltre 11 mila euro l’anno separa la Lombardia (3.030 euro/mese per famiglia)
dalla Calabria (1.730 euro/mese).
Figura 3.6 Una, dieci, venti Italia: come cambiano i consumi per Regione
(Spesa media mensile, euro/mese)
Lombardia 3.031
Trentino-Alto Adige/Südtirol 3.022
Emilia-Romagna 2.904
Valle d’Aosta/ Vallée d’Aoste 2.777
Toscana 2.753
Veneto 2.629
Piemonte 2.622
Lazio 2.614
Italia 2.499
Friuli-Venezia Giulia 2.498
Umbria 2.336
Marche 2.306
Liguria 2.295
Abruzzo 2.156
Puglia 2.114
Molise 2.092
Sardegna 2.084
Campania 2.028
Basilicata 1.923
Sicilia 1.824
Calabria 1.729
Fonte: REF Ricerche su indagine “Spese per consumi delle famiglie”, Istat 2016
A parità di altre condizioni, la spesa di una famiglia cambia poi significativamente
a seconda che si viva in città o in un piccolo comune della provincia:
abitare nei quartieri centrali di una grande area metropolitana comporta, in
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