Symposium - AIC

Silvio Marino
dei fenomeni fisici; essi servono a ricostruire i diversi piani di realtà attraverso una struttura
relazionale improntata a rapporti oppositivo-polari.
Il discorso di Erissimaco, da questo particolare angolo visuale, introduce quindi concetti
biologici all’interno stesso della pratica dialogica (e politica) e viceversa. L’uso da parte di Erissimaco
di termini come homologia e homonoia apre a una prospettiva dialogica e politica per quanto
concerne tutte le realtà esistenti. In questo modo il medico del Simposio produce un doppio
movimento concettuale (presente anche nel I libro del Regime) per cui dal dialogico si passa al
biologico e dal biologico al dialogico, ovvero instaura una comunicazione tra due piani: quello della
physis e quello della techne.
Il risultato degli slittamenti di senso risulta essere doppio. Da un lato, infatti, si introduce nel
campo del dialogico una dinamica necessaria (di derivazione biologica) in cui i rapporti tra gli
elementi seguono il principio del “simile”; dall’altro, all’interno del campo cosmologicoantropologico,
servendosi di principi dialogici applicati al piano fisico, si propone una sorta di
cosmologia dialogica che riesce a legare i diversi piani di realtà in cui l’uomo si trova a essere.
BIBLIOGRAFIA MINIMA
E.M. Craik, Plato and medical texts: Symposium: 185c–193d, in «Classical Quarterly» LI, 2001,
pp.109-114.
L. Edelstein, The Role of Eryximachus in Plato’s Symposium, in «Transactions and Proceedings of
the American Philological Association Vol. 76, (1945), pp. 85-103».
S.B. Levin, Eryximachus's tale: The Symposium's role in Plato's Critique of medicine, in «Apeiron»
2009, XLII, pp. 275-308.
R. Joly, Recherches sur le traité pseudo-hippocratique du Régime, Paris 1960.
P. Laspia, L’articolazione linguistica. Origini biologiche di una metafora, NIS, Roma 1997.
A. Thivel, Eryximaque et le principe des contraires, in «Cuadernos de filologia clàsica» (G) XIV,
2004, pp. 35-44.
R. Wardy, The unity of opposites in Plato's Symposium, in «Oxford studies in ancient philosophy»,
XXIII, 2002, pp. 1-61.
192