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Symposium - AIC

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La mimesis di sé nel discorso di Agatone:<br />

l'agone fra poesia e filosofia nel Simposio<br />

Mario Regali<br />

Da sempre il discorso di Agatone gode di diversa fortuna. Di norma, ad Agatone è stata riconosciuta<br />

solo la cura formale per una sequenza elegante di frasi levigate, che celano però un pensiero vacuo, se<br />

non del tutto fallace. Scopo di Platone sarebbe quindi la parodia, rivolta in polemica contro la poesia e<br />

contro l'epideixis sofistica.<br />

Con una rinnovata attenzione al testo dei dialoghi, nella critica recente non poche voci si sono<br />

levate a contrasto, in difesa del ritratto di Agatone offerto da Platone 1 . Tali voci hanno mostrato come<br />

il discorso di Agatone su Eros sia degno della posizione che occupa nella struttura del Simposio:<br />

subito prima di Socrate, prima della climax che con Diotima conduce alla visione del bello in sé. Non<br />

pochi elementi del discorso di Agatone infatti anticipano i concetti espressi, pur su un piano più alto,<br />

da Diotima. E non a caso, nell'azione del dialogo, ad Agatone, fra i personaggi del Simposio, Socrate<br />

dedica l'attenzione maggiore. Socrate sceglie infatti Agatone quale suo interlocutore nell'elenchos che<br />

precede il racconto su Diotima, confessando poi che anch'egli, da giovane, prima dell'incontro con<br />

Diotima, pensava di Eros ciò che ora il giovane Agatone ha espresso nel suo discorso (199c-201e).<br />

Nella sezione finale del dialogo, Agatone diviene poi persino il possibile eromenos di Socrate (222c-<br />

223a).<br />

Mio scopo oggi è osservare il ruolo del concetto di mimesis nel discorso di Agatone e più in<br />

generale nella seconda parte del dialogo. In particolare, nel discorso di Agatone sembra avere un ruolo<br />

centrale la mimesis di sé, intesa quale proiezione sul personaggio Eros di caratteristiche personali<br />

dell'autore Agatone. Un processo che Platone sembra sviluppare anche nel discorso di Socrate: con la<br />

mimesis di sé Socrate, pur dietro la maschera di Diotima, rappresenta Eros quale φιλόσοφος, come<br />

con la mimesis di sé Agatone rappresenta Eros quale ποιητής. Intorno alla mimesis di sè si articola<br />

uno snodo cruciale del Simposio: il progressivo mutare del tema al centro del dialogo, dalla lode di<br />

Eros alla lode di Socrate. Dopo l'unione tra Eros e φιλοσοφία proposta da Diotima, Alcibiade infatti<br />

varia in modo radicale il tema del Simposio sostituendo la lode di Eros φιλόσοφος con la lode di<br />

Socrate.<br />

Nel discorso di Agatone, Eros è bello, giovane, delicato e poeta; nel discorso di Socrate, Eros<br />

non possiede bellezza, è scalzo ed è φιλόσοφος. In entrambi i casi, il profilo di Eros riflette il profilo<br />

di chi pronuncia il discorso. Nei rispettivi logoi, tramite la lode di Eros Agatone e Socrate<br />

promuovono quindi il proprio sapere: il sapere del poeta e il sapere del filosofo. Ciò non sorprende: la<br />

critica ha spesso messo in luce come nei logoi del Simposio, a margine dell'encomio di Eros, ognuno<br />

dei simposiasti tenda all'elogio della propria techne 2 . Come ha mostrato Tilman Krischer, tra i<br />

personaggi del Simposio è infatti in palio la qualifica di sophos, secondo la tradizione letteraria del<br />

banchetto dei Sette Saggi e la Gesetz der Reihe 3 .<br />

Ma quale sapere promuove Agatone nel suo discorso? Anche sulla base del commento di<br />

Socrate (198c1-5), la critica ha individuato il sapere di Agatone nella techne epidittica di Gorgia.<br />

Tuttavia nell'impegno teorico che Platone svilupperà tra la Repubblica e le Leggi è la mimesis il tratto<br />

distintivo dei poeti. Nel ritratto che Platone offre di un poeta nel momento della sua prima vittoria,<br />

l'occasione del Simposio, il lettore della Repubblica e delle Leggi si attenderebbe quindi che ad<br />

emergere con forza dal personaggio di Agatone fosse la mimesis. Certo, nella plausibile cronologia<br />

dei dialoghi, il Simposio con ogni probabilità precede la Repubblica, ma la distanza che la critica<br />

immagina non è ampia. Se la mimesis ha un ruolo decisivo nell'indagine sulla poesia della<br />

Repubblica, nel Simposio è dunque legittimo attendersi la presenza di essa nel profilo di un poeta.<br />

Alla luce di ciò, è plausibile osservare sotto una diversa luce l’influenza di Gorgia che la critica, sulla<br />

scia di Socrate, tende a scorgere nel discorso di Agatone. Proprio a Gorgia, infatti, è da attribuire uno<br />

dei contributi decisivi nella riflessione teorica dei Greci sul concetto di mimesis letteraria, in<br />

particolare nella descrizione degli effetti mimetici del λόγος sulla ψυχή nell’Encomio di Elena (82 B<br />

11, 9 D.-K.). In questa direzione è utile tenere presente che, nelleTesmoforiazuse di Aristofane,<br />

1 Cfr., fra gli altri, D. SEDLEY, The Speech of Agathon in Plato's <strong>Symposium</strong>, in S. HAFFMANNS, B. REIS (edd.), The Virtous<br />

Life in Greek Ethics, Cambridge 2006, 47-69, e S. STERN-GILLET, Poets and Other Makers: Agathon's Speech in Context, in<br />

A. HAVLÍČEK, M. CAJTHAML (edd.), Plato's <strong>Symposium</strong>, Prague 2007, 86-107, J. MÜLLER, Der Wettstreit über die Weisheit<br />

zwischen Poesie und Philosophie: Agathons Rede und ihre Prüfung durch Sokrates (193-201c), in C. HORN (ed.), Platon.<br />

Symposion, Berlin 2012, 105-123..<br />

2 Cfr. F. SHEFFIELD, Plato's <strong>Symposium</strong>. The Ethics of Eros, Oxford 2006, 15-16.<br />

3 T. KRISCHER, Diotima und Alkibiades. Zur Struktur des platonischen Symposion, «Grazer Beiträge» (1984), 51-65.

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