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La trasmissione imperfetta - fasopo

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VERSO UN PRESENTE 99<br />

dall‟induna, carica politica assegnata dall‟inkosi e trasmessa generalmente<br />

per via ereditaria. L‟inkosi a sua volta faceva riferimento direttamente alla<br />

monarchia zulu. Questa era sotto l‟influenza dell‟IFP. Nonostante la prassi<br />

adottata dalle singole comunità fosse aperta alla discussione e orientata al<br />

consenso, l‟influenza e il prestigio dell‟induna sui processi decisionali era<br />

evidente. Con la costituzione dello MVP, un‟organizzazione che voleva<br />

svincolarsi da tali dinamiche, il sistema politico di Mboza mostrò i primi<br />

scricchiolii: “Il progetto inizialmente era stato mandato avanti solo da<br />

donne. Dopo il 1994 sono state intimidite. I loro mariti che erano a lavorare<br />

in città e non hanno voluto che ricominciassero a gestire il progetto”. <strong>La</strong><br />

scelta di far gestire molte attività dello MVP alle donne è un esempio<br />

evidente di questi cedimenti. Questa prassi, logica in quanto la ricerca di un<br />

lavoro salariato spingeva la maggior parte degli uomini verso i centri urbani,<br />

era tuttavia in contrasto con una gestione del potere basata sul predominio<br />

del capofamiglia: inkosi a livello nazionale, induna a livello locale e<br />

umnunzane a livello familiare. Questi i diversi livelli di una struttura<br />

riprodotta in scala. Struttura basata inoltre su un‟ideologia elaborata in seno<br />

all‟IFP e al regno Zulu, divergente da quella che dopo il 1990 sarebbe stata<br />

quella supportata dal governo. “Hanno messo i neri contro i neri”: nella<br />

storia sudafricana emerge spesso questo tema. Se infatti l‟immagine creata<br />

attorno ai movimenti di resistenza all‟apartheid è spesso quella di una massa<br />

omogenea, che risponde ngawethu al grido amandla 106 , la frammentazione<br />

interna di tali movimenti è stata ed è enorme. Il caso degli zulu è forse<br />

quello che meglio incarna queste dinamiche.<br />

Gli anni della transizione sono infatti ricordati per i violenti conflitti<br />

che si sviluppano in molte delle townships 107 . Tali luoghi, dove l‟influenza<br />

dei movimenti politici di liberazione era più elevata, spesso si trasformarono<br />

in veri e propri campi di battaglia, tanto da spingere all‟identificazione degli<br />

scontri come guerra civile (Beall, 2005). L‟epicentro geografico di tali<br />

106 “Amandla” significa “potere”; la risposta “ngawethu” vuol dire letteralmente “a noi”. E‟<br />

questo uno degli slogan più utilizzati dagli appartenenti all‟ANC.<br />

107 “Township” letteralmente significa agglomerato urbano. Nell‟immaginario sudafricano<br />

generalmente indica quelle aree urbane abitate da persone di razza non bianca. Per i<br />

quartieri bianchi generalmente era utilizzato il termine suburbs. E‟ interessante notare come<br />

questa dicotomia oggigiorno spesso sia utilizzata per distinguere i quartieri in cui risiede la<br />

classe media e i quartieri più popolari.

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