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La trasmissione imperfetta - fasopo

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UN‟ESPLORAZIONE DELL‟IMMAGINARIO 251<br />

quotidiano controllato da quello che sarebbe poi diventato l‟IFP e aumentò<br />

ancora di più la propria diffusione sul territorio. Non è lo scopo di questa<br />

trattazione quello di delineare una storia dei media nel territorio di<br />

KwaMashabane, quanto piuttosto evidenziare la rilevanza di quest‟ultimi<br />

sulla vita delle persone. I giornali per chi è in grado di leggere, ma ancor più<br />

la televisione nella contemporaneità, hanno assunto un ruolo primario nei<br />

processi sociali e politici. Se infatti cinquant‟anni fa la percezione di luoghi<br />

altri, come ad esempio gli spazi urbani, era costruita solo attraverso i<br />

racconti di chi si recava per lavorarci, oggi immagini, narrazioni ne<br />

propongono continuamente nuove rappresentazioni.<br />

<strong>La</strong> radio alla pari della stampa è a KwaMashabane uno strumento<br />

particolarmente popolare, anche perché non è viconcolata a quelle barrire di<br />

accesso create invece dalla parola scritta. Essa anche a livello materiale,<br />

considerati i bassissimi costi che la ricezione comporta, è alla portata di tutti<br />

e dunque la sua diffusione è molto capillare. Storicamente la radio è stata,<br />

anche durante l‟apartheid il mezzo di comunicazione principale per<br />

raggiungere coloro che erano distanti dai centri urbani. A partire dagli anni<br />

Quaranta che sono stati diffusi i primi programmi radiofonici,<br />

principalmente per i lavoratori neri presenti nelle città, in lingua isizulu,<br />

isixhosa o isisotho. A partire dagli anni Sessanta, dopo che fu avviato il<br />

processo di separazione delle radio in lingue africane dalla SABC 231 , si<br />

iniziò a creare una specifica programmazione per i residenti nei bantustan.<br />

Da qui la penetrazione della radio nella vita delle persone fu sempre più<br />

evidente.<br />

Nell‟attuale Sudafrica esistono canali radiofonici nazionali<br />

interamente in lingua isizulu e questo ne favorisce notevolmente la ricezione<br />

da parte delle persone. Il governo sudafricano, a partire dalla transizione<br />

democratica, ha inoltre investito notevolmente nelle così dette radio<br />

comunitarie. Da circa dieci anni, nella vicina cittadina di Jozini è attiva<br />

un‟emittente locale. <strong>La</strong> Maputaland Community Radio Station (MCRS)<br />

trasmette in tutta la regione ed è una infrastruttura a cui si appoggiano la<br />

231 Ciò porto ad una gestione autonoma delle radio locali. Tuttavia l‟autonomia, come per<br />

altri settori della società sudafricana era formale; nella pratica il controllo indiretto del NP<br />

sulle trasmissioni era molto elevato.

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