14.06.2013 Views

La trasmissione imperfetta - fasopo

La trasmissione imperfetta - fasopo

La trasmissione imperfetta - fasopo

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

32 CAPITOLO PRIMO<br />

L‟esempio di Mead condusse ad una prolifica produzione di studi<br />

riguardanti l‟infanzia (Raum, 1940; Whiting, 1941). Questi studi<br />

considerano generalmente i giovani «come individui in cammino verso l‟età<br />

adulta, che stanno imparando per poter affrontare le future sfide che li<br />

aspettano» 14 (Wulff, 1995: 3). Il limite di questo approccio è quello di<br />

negare spesso la “peculiarità” della produzione culturale giovanile. Come<br />

sostiene Wulff, i giovani sono considerati come soggetti da socializzare e<br />

non sono analizzati come soggetti in grado di «produrre qualcosa per loro<br />

conto, che potrebbe non durare a lungo ma essere significativo per loro in<br />

quel momento della vita» 15 (Wulff, 1995: 3). E‟ innegabile tuttavia,<br />

nonostante questa e le altre critiche citate, che scorrendo la storia del<br />

Novecento e arrivando alla contemporaneità, le fondamenta poste dalla<br />

scuola di Cultura e personalità, sono tra le più influenti nello studio<br />

antropologico dei giovani.<br />

Procedendo in questo excursus, è necessario attraversare l‟Oceano<br />

Atlantico e approfondire il modo in cui i giovani sono stati analizzati<br />

all‟interno dell‟antropologia britannica e francese. Una prima<br />

considerazione riguarda l‟approccio generale. Se infatti in ambito<br />

americano, la categoria dei giovani ha precocemente acquisito una centralità<br />

nell‟analisi antropologica, in Europa il suo ruolo è stato per lungo tempo<br />

subordinato allo studio delle società dal “punto di vista dell‟adulto”. Il tema<br />

“giovani” di conseguenza, ad esempio nelle opere di matrice strutturalfunzionalista<br />

non è molto comune. Tuttavia essendo il mio campo di<br />

indagine collocato in Sudafrica, un‟area che sotto molti punti di vista è stata<br />

una fucina di antropologi struttural-funzionalisti, è necessario indagare<br />

come i “giovani” sono stati studiati da quest‟ultimi. Una prima lettura delle<br />

monografie etnografiche lascia già trasparire che i giovani sono<br />

praticamente assenti dalle trattazioni e che i termini maggiormente usati<br />

sono “iniziandi” o “cadetti”, che evidenziano implicitamente un rapporto<br />

subalterno con gli “uomini”. Come sostiene per l‟appunto Bucholtz «la<br />

14<br />

Traduzione mia da: «as on their way to adulthood in the process of learning for later<br />

challenges».<br />

15<br />

Traduzione mia da: «producing something on their own which might not last in the long<br />

run but could be significant for them at the time».

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!