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La trasmissione imperfetta - fasopo

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250 CAPITOLO QUINTO<br />

3. DINAMICHE DI DIFFUSIONE DEI MEDIA A<br />

KWAMASHABANE<br />

<strong>La</strong> rilevanza dei media, cartacei o audiovisivi, sta diventando sempre<br />

più ampia in Africa, anche nei contesti più remoti dal punto di vista delle<br />

comunicazioni. Parlo di Africa in questo caso riferendomi alla comune<br />

rappresentazione che viene prodotta per gli sguardi Occidentali, che non<br />

contempla generalmente la presenza di quotidiani o televisioni nelle<br />

“capanne dei nativi” 229 . All‟interno del continente, il Sudafrica rappresenta<br />

inoltre un contesto che si discosta dalle altre nazioni, per quanto riguarda la<br />

questione dei media. Solo riferendosi all‟ambito della stampa è interessante<br />

notare come le testate più antiche del paese come The Herald o The Witness,<br />

risalgano agli anni Quaranta dell‟Ottocento. Essi ovviamente erano giornali<br />

prodotti e diffusi tra la comunità inglese. Tuttavia il caso dello Zululand<br />

rappresenta anch‟esso un‟eccezione. Qui troviamo infatti una delle più<br />

antiche testate pubblicate in una lingua africana. L‟Ilanga lase Natal, un<br />

quotidiano in lingua isizulu e inglese, è infatti stato fondato nel 1903. Alle<br />

origini di questa esperienza troviamo infatti un importante intellettuale zulu,<br />

John <strong>La</strong>ngalibalele Dube, formatosi in Sudafrica e negli Stati Uniti. Egli,<br />

oltre che ad aver promosso incessantemente la nascita di una letteratura in<br />

lingua isizulu 230 , fu anche il primo premier dell‟ANC.<br />

<strong>La</strong> diffusione del quotidiano coinvolgeva solo piccole aree del<br />

territorio, dove erano concentrati i nuclei urbani. Molti autori che poi<br />

sarebbero divenuti importanti intellettuali neri collaborarono con l‟Ilanga;<br />

ad esempio Lewis Nkosi, scrittore e giornalista successivamente esiliato dal<br />

Sudafrica, vi lavorò negli anni Cinquanta. Tuttavia con il tempo la<br />

diffusione divenne sempre più capillare. Nel 1988 il giornale divenne un<br />

229 Interessante il modo con cui la popolazione zulu è presentata nella descrizione di un<br />

reality show proposto l‟anno scorso su una rete Mediaset, in cui la visione stereotipica e<br />

primitivista, che rispecchia molte delle rappresentazioni visive dell‟Africa, è portata al<br />

parossismo: «Occhi luminosi e sinceri, volti dipinti per proteggersi dal sole, i bambini sulle<br />

spalle, un approccio alla vita semplice e autentico: benvenuti nella terra dei combattenti»<br />

(Sito Mediaset, 2010).<br />

230 Fu infatti l‟editore della prima pubblicazione in lingua iszulu della storia. Abantu<br />

Abamnyama (Fuze, 1922) è una storia della popolazione zulu, dal punto di vista di un suo<br />

membro.

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