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La trasmissione imperfetta - fasopo

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VERSO UN PRESENTE 79<br />

all'interno della famiglia reale. Secondo Krige, l'ink'atha usato da Shaka era<br />

lo stesso distrutto dagli inglesi dopo la loro vittoria del 1879. Il sistema<br />

politico zulu è inoltre, sulla base di quanto discusso, comparabile con altri<br />

contesti africani, dove gli oggetti concorrevano a creare identificazione tra il<br />

sovrano, le genti e quell'entità che si potrebbe definire nazione (Remotti,<br />

2005). L'ink'atha, simbolo principale della nazione zulu, è l'oggetto sacro<br />

per eccellenza conservato alla corte del re. Concludendo questa analisi è<br />

possibile utilizzare le parole di Gluckman: «Per il sistema culturale zulu, il<br />

re non solo è considerato come il simbolo della coesione sociale, ma anche<br />

come il suo creatore» (Gluckman, 1940a, 154) 86 .<br />

<strong>La</strong> sintesi proposta, tesa a descrivere a grandi linee il funzionamento<br />

e la struttura politica del regno Zulu, è il risultato di quella che Amselle<br />

(1999) descrive come ragione etnologica. Questo modo di procedere tende a<br />

estrarre dal contesto regionale esperienze che invece si dispiegano su un<br />

flusso storico complesso. L‟analisi di tale flusso secondo la storiografia<br />

recente permette di focalizzare l‟attenzione su altri oggetti di indagine,<br />

legati prevalentemente al contesto politico internazionale e alle relazioni di<br />

quest‟ultimo con il regno. Il dominio di Shaka si conclude infatti in modo<br />

cruento nel 1828 a seguito di una congiura politica. Dingane fu al contempo<br />

assassino e successore di Shaka. Nonostante infatti, «Le consuetudini della<br />

società poligamica zulu descrivevano chiaramente chi avrebbe dovuto<br />

essere all‟altezza del regnante, anche a dispetto del fatto che Shaka e i suoi<br />

due successori furono tutti usurpatori che arrivarono al trono attraverso<br />

assassinio e guerra civile.» 87 (<strong>La</strong>band, 2008: 92). <strong>La</strong> regola generale di<br />

successione stabiliva con precisione che il successore dell‟inkosi avrebbe<br />

dovuto essere il primo figlio della inkosikazi, la principale moglie del re.<br />

Essa raramente era la prima moglie, e la sua scelta era carica di significati<br />

86 «For Zulu moral values stood the king, not only the symbol of social cohesion, but also<br />

its artificer». <strong>La</strong> simbologia dell‟ink‟atha è a questo riguardo è interessante. Esso è infatti<br />

composto, secondo la descrizione di Krige, prevalentemente da erbe e altri materiali<br />

organici, come il sangue dei sacrifici. Tra questi vi sono anche ciò che veniva vomitato dal<br />

re e dai soldati in seguito all‟ingestione di erbe. Questo procedimento oltre che essere<br />

purificatorio per gli individui, andava a incrementare le dimensioni dell‟ink‟atha.<br />

87 «In polygamous Zulu society custom made it clear enough who a ruler‟s height ought to<br />

be, although the brute fact that Shaka and his two successors were alla usurpers who gained<br />

the throne thought assassination and civil war».

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