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La trasmissione imperfetta - fasopo

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LA TRASMISSIONE DELLE CONOSCENZE 137<br />

delle persone protagoniste delle indagini etno-antropologiche. <strong>La</strong><br />

motivazione di questa evidente assenza è probabilmente dovuta al fatto che<br />

le izinganekwane sono state e sono tutt‟ora percepite come degli oggetti<br />

culturali in via di scomparsa. Questa tesi da molti punti di vista appare come<br />

realistica. <strong>La</strong> diffusione di altri tipi di intrattenimento, come ad esempio la<br />

radio o sempre più spesso la televisione, stanno cancellando il setting<br />

fondamentale nel quale le storie erano un tempo narrate. <strong>La</strong> sempre più<br />

acuta differenza tra gli oggetti presenti nell‟immaginario dei giovani e quelli<br />

degli anziani rendono difficile la <strong>trasmissione</strong> di tale bagaglio di<br />

informazioni. Tuttavia la conoscenza di queste storie, da parte dei giovani di<br />

Mboza, non permette di considerare questo strumento educativo come<br />

totalmente scomparso. Inoltre la chiave di lettura adottata in questo lavoro,<br />

che compara i risultati dell‟analisi letteraria delle izinganekwane con il<br />

contesto sociale rilevabile nel presente, mette in risalto notevoli continuità.<br />

<strong>La</strong> prima volta, dopo molti mesi trascorsi a Mboza, in cui proposi un<br />

giudizio morale sulle azioni di un interlocutore è stato un momento per me<br />

particolarmente rilevante. Si trattava di un caso, secondo il mio giudizio,<br />

definibile chiaramente come un atto di corruzione. Un giovane aveva pagato<br />

un impiegato di un‟istituzione governativa, per ottenere dei privilegi<br />

personali 144 . Il giovane reagì con molto disappunto alla mia affermazione. Il<br />

termine corruzione non era secondo lui adatto per descrivere la situazione.<br />

Egli percepiva che la sua azione era un‟infrazione alle norme morali dello<br />

stato nazione in cui si trovava a vivere. <strong>La</strong> situazione di difficoltà tuttavia<br />

non gli lasciava, stando alle sue parole, alcuna altra scelta. Stava<br />

costruendosi una famiglia e il favore, ricevuto in cambio di denaro, gli era<br />

necessario. Il fine giustificava i mezzi. <strong>La</strong> sua infrazione, qualora fosse mai<br />

stata scoperta da qualcuno, all‟interno del contesto di KwaMashabane<br />

sarebbe stata giudicata con disapprovazione, ma giustificata se essa avesse<br />

condotto a processi di redistribuzione. E di questo, conoscendo direttamente<br />

la persona in questione, ne sono piuttosto certo. Ancora una volta<br />

incontriamo il tema della trasgressione da una norma, che non si conclude<br />

con l‟esclusione, ma con una completa e maggiore reintegrazione del<br />

trasgressore.<br />

144 Non mi è concesso qui, nonostante questo sarebbe interessante per l‟analisi, di fornire<br />

ulteriori dettagli al fine di tutelare il mio interlocutore.

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