La trasmissione imperfetta - fasopo

36 CAPITOLO PRIMO
culture” ovvero “cultura giovanile”. Utilizzato in primis da Talcott Parsons
(1942), esso viene ripreso e teorizzato all‟interno di un filone di studi
riguardanti la società statunitense. I giovani vengono qui considerati oltre
che come un gruppo sociale a sé stante, tratto che rispetto alla società
statunitense emergeva già dalle parole di Mead, anche come un gruppo in
grado di rielaborare sistemi culturali e di produrne di nuovi. Coleman titola
uno dei suoi lavori principali The Adolescent Society (1961) e sostiene che:
Nel mondo moderno in cui viviamo, fatto di comunicazioni di massa e
caratterizzato da una rapida diffusione di idee e conoscenze, è difficile
comprendere che determinate e autonome subculture possano esistere
sotto i nasi ignari degli adulti – subculture con proprio linguaggio,
particolari simboli e ancora più importante, con un sistema di valori
che differisce da quello degli adulti 20 (Coleman, 1961: 3).
Il tema della cultura giovanile, a partire dal lavoro di Coleman, ha
lasciato in seguito spazio ad una particolare categoria, ovvero “subcultura”.
Essa, che si è affermata presso il Centre for Contemporary Cultural Studies
della University of Birmingham, ha agevolato l‟approfondimento delle
culture giovanili nate in seno alle classi lavoratrici. In questi studi, in cui è
esplicito il riferimento alle teorie marxiste, l‟attenzione è focalizzata su
quelle forme, incarnate nella spettacolarità dello stile, con cui i giovani
oppongono resistenza all‟influenza della classe dominante (Wulff, 1995: 3).
Il volume curato da Hall e Jefferson (1975) è forse lo studio più influente di
questo genere. Benché considerate come esiti dell‟influenza egemonica dei
media di massa e come riflessi della cultura dominante, le youth
subcultures, sono considerabili anche come delle risposte a questi influssi
(Clarke, Hall, Jefferson, Roberts, 1975: 26).
Queste esperienze di ricerca sono importanti sia per quanto riguarda
l‟impostazione metodologica, che include spesso un ampio utilizzo
dell‟etnografia, ma soprattutto per l‟attenzione ad un tema fino ad allora
generalmente trascurato, ovvero il ruolo politico dei giovani. Per la prima
20 Traduzione mia da: «In our modern world of mass communication and rapid diffusion of
ideas and knowledge, it is very hard to realize that separate subcultures can exist right
under the very noses of adults- subcultures with languages all their own, with special
symbols, and, most importantly, with value systems that may differ from adults».