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La trasmissione imperfetta - fasopo

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VERSO UN PRESENTE 95<br />

popolazione ittica. Molto diffusa nell‟area era infatti la pesca, praticata con<br />

dei canestri di legno intrecciato, il cui prodotto costituiva un‟ampia porzione<br />

dell‟alimentazione quotidiana. Successivamente, nella porzione del fiume<br />

collocata a valle della diga, la scarsità di pesce è divenuta un dato costante,<br />

riducendo così di molto l‟effetto della pesca. <strong>La</strong> diga è dunque percepita<br />

come uno dei tanti strumenti finalizzati all‟aumento della produttività delle<br />

aree gestite dai farmer bianchi, rifornite dell‟acqua accumulata mediante un<br />

preciso sistema di canalizzazione, che sono andati ad intaccare le condizioni<br />

di vita delle popolazioni nere. Il caso della diga di Jozini è similare ad altri<br />

nel periodo a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, caratterizzato da una<br />

elevata crescita economica per la nazione sudafricana, in cui lo sviluppo<br />

infrastrutturale del paese allineava l‟economia nazionale a quella dei paesi<br />

europei o nordamericani. Questi processi era legati in modo indissolubile ad<br />

una sempre più evidente penalizzazione economica delle popolazioni di<br />

“razza” non bianca.<br />

Se tale situazione di arretratezza e penalizzazione dei bantustands<br />

costituisce una costante almeno fino alla transizione democratica, a Mboza<br />

avviene qualcosa che colloca questo contesto in una posizione di<br />

controtendenza. Alla fine degli anni Settanta alcuni ricercatori<br />

dell‟University of Natal 104 si interessarono lentamente alla pianura di<br />

Makatini, svolgendo alcune ricerche riguardanti la produttività agricola. <strong>La</strong><br />

criticità della situazione degli abitanti della pianura e la necessità di legare<br />

la produzione accademica all‟intervento sociale spinsero alcuni ricercatori<br />

alla promozione delle attività economiche nell‟area, ed in particolar modo,<br />

dell‟agricoltura. L‟area di Mboza divenne così un palcoscenico privilegiato,<br />

sul quale in modo precoce si sarebbero sviluppate dinamiche, poi diffuse in<br />

molti altri contesti dopo la transizione democratica. Nel 1984, in seguito ad<br />

una disastrosa alluvione, alcuni coltivatori locali, agevolati dal reperimento<br />

di alcuni fondi da parte dei ricercatori, installarono nell‟area una pompa<br />

idraulica, attraverso la quale fu possibile ricollocare le coltivazioni in<br />

un‟area lontana dal fiume, sfruttando tuttavia la portata idrica di<br />

quest‟ultimo. Il responsabile di questo progetto aprirà poi un tuck shop a<br />

104 Nel Sudafrica post-apartheid il nome di questa istituzione diverrà University of<br />

KwaZulu-Natal. Antecedentemente era un‟università dalla quale i neri erano, con<br />

pochissime eccezioni esclusi. Oggigiorno essa è il più prestigioso ateneo della regione.

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