La trasmissione imperfetta - fasopo

LA TRASMISSIONE DELLE CONOSCENZE 127
Con il Novecento i giovani, per “diventare adulti”, saranno costretti
dunque ad adottare nuove strategie. Quello che prima era ascrivibile al
reame delle pratiche di iniziazione si sposterà in questi anni sotto il dominio
del lavoro migrante. (Mayer & Mayer, 1974). Se prima circoncisione o
irreggimentazione erano spazi sociali nei quali i giovani potevano
intraprendere il percorso di entrata nella società, attraverso la dimostrazione
di un valore da essi posseduto, ora la migrazione diviene una delle poche
strade per dimostrare la propria eccezionalità. Spesso, sia nella letteratura
scientifica come nei discorsi tra le persone i processi migratori sono descritti
come se fossero delle pratiche di iniziazione. La differenza sostanziale, che
è filo conduttore per analizzare le trasformazioni storiche caratteristiche
dello Zululand, riguarda la progettualità. Si assiste, in questo caso, ad un
processo definibile come alienazione della progettualità. Le pratiche
finalizzate alla costruzione degli adulti – e dunque della società –
continuano ad essere elementi con cui le persone devono confrontarsi ma
che esulano sempre più dalle scelte del proprio gruppo. Un altro tema
riguarda il tipo di sapere che viene trasmesso in quello che è considerabile
come il passaggio all‟età adulta. In ogni caso descritto è possibile rilevare
derive egemoniche: nella circoncisione è evidente l‟aspetto gerontocratico
in cui gli anziani detentori del potere impongono un sistema sociale e
simbolico a nuovi uomini. Tuttavia avanzando nella storia tale potere è
sempre più collocato all‟esterno dell‟umuzi: con Shaka l‟irreggimentazione
è una pratica già globale, che include ragazzi di origini diverse; la
migrazione è un ulteriore passaggio, per il quale il potere è sempre più
esterno al contesto dove un ragazzo nasce e cresce. Il ruolo del potere e il
modo con cui le conoscenze sono trasmesse sono dunque due ambiti
strettamente interconnessi (La Fontaine, 1985).
Un‟ultima nota riguarda la progressiva scomparsa dei rituali di
iniziazione maschile a KwaMashabane. Nelle fonti riguardanti le migrazioni
dalle zone rurali dello Zululand alle città di Johannesburg o Durban
possiamo ritrovare casi in cui parti del rituale vengono riadattate alla vita
urbana, come nel momento della prima polluzione (Krige, 1936: 100). Essi
sono costituiti da una serie di azioni che simbolicamente rappresentano
quello che dovrebbe avvenire al loro villaggio di appartenenza.
Successivamente al primo ritorno a casa, il rituale viene completato,