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La trasmissione imperfetta - fasopo

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CONCLUSIONI 285<br />

Nelle prime pagine di questa trattazione facevo riferimento alla<br />

continuità tra generazioni come uno dei temi sui quali, in relazione allo<br />

studio dei giovani di sesso maschile, l'antropologia culturale si è<br />

maggiormente applicata. Tuttavia la categoria “giovani” a lungo è stata<br />

assente dalle trattazioni, lasciando lo spazio all‟uso di termini vari come ad<br />

esempio cadetti, guerrieri, iniziandi. Questi concetti identificano un‟insieme<br />

di persone che per una fase della loro vita, generalmente collocata appena<br />

dopo la pubertà, non sono considerabili come delle persone, come degli<br />

individui completi in grado di partecipare pienamente alla vita sociale.<br />

Questi individui trovano generalmente una collocazione nella società<br />

attraverso una brusca sottomissione oppure una temporanea espulsione. Nel<br />

primo caso rientrano gli abafana zulu, i giovani guerrieri che prima e<br />

durante il regno Zulu erano irregimentati e divenivano un prezioso<br />

strumento per la ricchezza e il benessere della loro popolazione. Nel<br />

secondo caso rientrano i novizi o gli iniziandi, i quali sono espulsi<br />

temporaneamente dalla società e vi potranno rientrare solo alla fine di un<br />

percorso di <strong>trasmissione</strong> di conoscenze.<br />

In entrambi i casi ci troviamo di fronte ad una precisa progettualità,<br />

che viene messa in pratica al fine di garantire la continuità<br />

intergenerazionale, o in altre parole, permettere una riproduzione<br />

dell‟organizzazione sociale e dell‟apparato culturale che la sottende. Come<br />

il sistema scolastico francese degli anni Sessanta secondo Bourdieu,<br />

attraverso un acuto utilizzo del concetto di predisposizione innata di uno<br />

studente ad una particolare disciplina, riusciva a «legittimare la riproduzione<br />

circolare delle gerarchie sociali» (Bourdieu, Passeron, 1970: 289), la<br />

maggior parte dei gruppi sociali costruisce dei processi attraverso i quali<br />

garantire la continuità sociale.<br />

Allontanandosi un momento dalla dettagliatezza dell‟indagine<br />

etnografica che è stata esposta è ora possibile ipotizzare due modelli<br />

fondamentali attraverso i quali avviene la <strong>trasmissione</strong> delle conoscenze<br />

all‟interno di un gruppo sociale. Queste tipologie, che sono da considerare<br />

come strumenti di lavoro, sono utili per proporre una riflessione più ampia<br />

sui temi trattati. Il primo modello raggruppa tutte quelle prassi che tendono<br />

a legare momenti di esclusione sociale dell‟individuo ad altri in cui delle<br />

conoscenze vengono trasmesse per lo più all‟interno di una cornice

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