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La trasmissione imperfetta - fasopo

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276 CAPITOLO QUINTO<br />

produzione dell‟immaginario è considerata qui come un atto eminentemente<br />

politico. <strong>La</strong> duplice dinamica di assoggettamento al potere degli adulti e<br />

“dell‟altro”, per ottenere riconoscimento sociale è un dato piuttosto<br />

emblematico. Riprendendo ancora una volta le parole di Taylor è possibile<br />

affermare che i giovani di KwaMashabane siano totalmente esclusi dalla<br />

sfera pubblica. Non avendo un peso politico, essi sono constretti ad<br />

utilizzare il linguaggio e le convenzioni tipiche della sfera pubblica – esito<br />

dei dibattiti tra adulti – con il fine di accedere a quest‟ultima.<br />

Gli adulti, che si possono collocare all‟esterno della sfera giovanile,<br />

e l‟alterità, intesa qui come qualcosa che “viene da fuori” e che può<br />

osservare l‟immagine dei protagonisti dei video, sembrano avere quello che<br />

in molta letteratura africanistica corrisponde al potere extrasociale, ovvero<br />

che viene dall‟esterno. Per questi giovani «l‟autoalienazione o eteronomia<br />

della società non è “semplice rappresentazione” o incapacità della società a<br />

rappresentarsi altrimenti che come istituita a partire da e attraverso un<br />

altrove» (Castoriadis, 1975: 274). Tuttavia è interessante considerare il<br />

differente ruolo – dal punto di vista dei giovani – degli apporti di questi<br />

livelli di alterità. Gli adulti sono considerabili come un‟ente relativamente<br />

vicino e il loro influsso è quello di imporre il codice comportamentale che<br />

definisce le relazioni sociali. E‟ dunque interpretabile come un atto di<br />

<strong>trasmissione</strong> o riproduzione della struttura sociale. L‟alterità per eccellenza<br />

invece, costituita da coloro che potenzialmente potrebbero osservare i<br />

prodotti audiovisivi realizzati si relaziona ad essi attraverso un‟altra retorica<br />

che sembra essere quella più tipica del neoliberismo. Il codice che<br />

quest‟ultima trasmette è infatti quello dello scambio e del rapporto di forza<br />

economico. Esso costringe ad una rappresentazione che è una risposta a<br />

quello che il mercato richiede attualmente. Sono questi i due poli tra i quali<br />

la dialettica alla base della costruzione dell‟immaginario sembre dunque<br />

articolarsi.<br />

Quello che proponeva Freire nella pedagogia degli oppressi, ovvero<br />

del fare in modo che coloro senza voce parlino, oggigiorno deve essere<br />

confrontato con nuovi livelli di egemonia. L‟immaginario contemporaneo è<br />

sempre più costruito, oltre che sul contesto in cui gli attori vivono, sul flusso<br />

di informazioni prodotte generalmente in stretta connessione con gli enti<br />

neoliberisti e capitalisti. Da qui la necessità, che emerge dalle varie analisi

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