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La trasmissione imperfetta - fasopo

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RUOLO SOCIALE DEI GIOVANI 187<br />

rispettata, le sue parole sembrano rimanere dei consigli. <strong>La</strong> parola del padre<br />

invece diventa sempre più impositiva.<br />

Specularmente, con la maturazioni i giovani tendono parzialmente a<br />

riprodurre quell‟autoritarismo che si osserva nella relazione padre-figlio.<br />

Du. è un giovane intorno ai ventotto anni. Non è sposato, tuttavia le sue<br />

attività lavorative gli permettono un discreto livello di benessere. Egli<br />

quando era con i suoi pari, tra i quali io stesso mi collocavo, manteneva<br />

sempre un atteggiamento fortemente autoritario e continuamente devolveva<br />

parte dei propri soldi per il benessere delle persone che gli stavano intorno.<br />

Specularmente il padre faceva lo stesso. Nelle discussioni, al di là<br />

dell‟argomento toccato, la sua parola aveva sempre un certo peso,<br />

nonostante l‟approssimazione che talvolta caratterizzava le sue riflessioni.<br />

Egli incarnava spesso il ruolo di leader tra i propri pari, con una certa abilità<br />

nel comportarsi come tale. Mi colpì particolarmente il suo atteggiamento tra<br />

i suoi pari quando condivideva gli spazi con il proprio padre. Qui<br />

specularmente a quanto descritto, tendeva a perdere tutta la brillantezza che<br />

lo caratterizzava normalmente. Era come se cedesse il ruolo di leader al<br />

proprio padre, rinunciando a qualsiasi strategia per presentarsi come tale. E<br />

quindi per utilizzare una metafora sociologica, sembra che il posto<br />

principale nel palcoscenico della vita sociale venisse ceduto al padre.<br />

Questa dinamica, che nei comportamenti di Du. risultava molto<br />

palese, l‟ho osservata anche in altre famiglie, generalmente benestanti<br />

almeno secondo i canoni locali. E‟ interessante ora osservare un<br />

atteggiamento comune riscontrabile tra i giovani il cui padre non era<br />

residente presso il proprio aggregato domestico. Ritornando a D., era invece<br />

evidente nei suoi comportamenti un senso di insufficienza rispetto alle<br />

persone che si trovava innanzi. Comportamento rilevato anche in altri<br />

giovani. V., un giovane di ventidue anni, alle prese con l‟ultimo anno di<br />

scuola discutendo con me lamentava che “se qui non hai una mandria<br />

nessuno ti rispetta”. Il possesso di capi bovini è simbolo principale di<br />

prestigio di un umnumzane e del proprio aggregato domestico. Nelle case<br />

dove non viveva il capofamiglia non vi sono generalmente neanche bovini.<br />

V. da piccolo aveva, insieme a sua madre, raggiunto il padre a<br />

Johannesburg. Il padre era originario di Mboza e morì in città, non so in<br />

quali circostanze. Dopo questo evento la madre decise di ritornare a

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