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La trasmissione imperfetta - fasopo

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UN‟ESPLORAZIONE DELL‟IMMAGINARIO 267<br />

probabile causa dell‟iniziale sporadica partecipazione di giovani, che<br />

tuttavia non convinse loro fino in fondo.<br />

Con il proseguire del progetto, i partecipanti mi riferirono di un<br />

crescente incoraggiamento da parte delle famiglie e dei loro pari. Il tipo di<br />

attività che stavamo svolgendo insieme, generalmente non era ben compresa<br />

tra gli esterni al gruppo: “Gli altri hanno sentito in giro quello che stiamo<br />

facendo. Ma nonostante essi abbiano avuto alcune informazioni al riguardo<br />

non capiscono bene la nostra attività. Ma ci incoraggiano a continuare”.<br />

L‟incoraggiamento sembrava pressoché unanime: “I nostri genitori ci<br />

permettono di partecipare. Anche loro pensano che avere successo sia una<br />

questione importante”. In queste due affermazioni, rispettivamente di StC e<br />

di V., il tema del successo sembra essere una delle fondamentali<br />

motivazioni che spingevano alla partecipazione al video. Nonostante i miei<br />

ripetuti e spesso categorici tentativi di far comprendere loro che il lavoro<br />

prodotto non avrebbe avuto conseguenze materiali nelle loro vite, l‟idea del<br />

successo non fu mai messa in discussione da loro. Chiedendo a V. cosa lui<br />

intendesse con questa parola ricevetti inizialmente delle vaghe affermazioni<br />

riguardanti il futuro: “avere a disposizione le cose che desideri, trovare un<br />

lavoro e guadagnare dei soldi”. Velatamente però l‟idea del riconoscimento<br />

sociale era sempre più palesata da comportamenti e discorsi.<br />

A coloro che avevano acquisito rudimentali competenze di ripresa<br />

audiovisiva misi a disposizione la macchina da presa, per riprendere<br />

liberamente momenti della vita sociale o altri oggetti a loro scelta. Quello<br />

che potei osservare fu una evidente volontà di effettuare riprese in momenti<br />

di vita sociale, in particolar modo quando essi coinvolgevano i giovani di<br />

KwaMashabane. In questi casi assistevo ad una vera e propria<br />

appropriazione della camera da parte del cameraman di turno. <strong>La</strong> camera in<br />

questi casi diventava uno strumento per mostrare agli altri uno status. Come<br />

V. mi diceva “Ora che ho imparato a girare sono differente dalle altre<br />

persone”. L‟essere capace di eseguire qualcosa che è così atipico a livello<br />

locale è dunque considerato come un importante segno di differenziazione<br />

sociale. Anche Z., l‟unica ragazza che ha partecipato con una certa<br />

continuità al progetto, mi diceva durante una delle ultime discussione:<br />

“L'aver lavorato con il video mi aiuta ora ad essere meno impaurita. Mi

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