La trasmissione imperfetta - fasopo

50 CAPITOLO PRIMO
dedicata notevole attenzione (Tassinari, 2009), nell‟Africa Subshariana
questo è stato, storicamente posto in secondo piano. Solo negli ultimi
vent‟anni, in seguito all‟emergenza del tema dei giovani nelle arene
nazionali africane, maggiore attenzione è stata dedicata alle tematiche a loro
connesse, in primis l‟educazione.
Antropologia ed educazione, dal breve excursus storico qui proposto
appaiono come due ambiti complementari, potenzialmente molto produttivi
se intrecciati. Centrale è il rapporto tra riproduzione e trasformazione
sociale. Varenne, riguardo a questo, mette in rilievo una tendenza
dell‟antropologia culturale: «Quello che gli antropologi hanno fatto,
prevalentemente, è proporre teorie della riproduzione. Hanno fallito nel
proporre incisive teorie sulle trasformazioni in corso» 44 (Varenne, 2008:
360). L‟attenzione alla riproduzione sociale, avrebbe dunque impedito
all‟antropologia di considerare le trasformazioni. Se questo, per altri ambiti
di studio antropologici come lo sono lo studio dei sistemi religiosi, appare
un‟affermazione non realistica, lo è invece per lo studio della gioventù e
dell‟educazione, dove il mutamento sociale è stato storicamente posto in
secondo piano.
La prolificità di una compenetrazione di antropologia e scienze
dell‟educazione è dunque piuttosto evidente. Se la prima potrebbe acquisire
strumenti per analizzare quelli che negli studi più recenti vengono definiti i
portatori di cambiamento per eccellenza, ovvero i giovani, la seconda
potrebbe giovare dell‟acquisizione di un respiro teorico più ampio,
riguardante il modo con cui le società tendono a riprodursi socioculturalmente.
Andando a confrontare questi obiettivi teorici con le esigenze
sociali che emergono, in particolar modo da un‟analisi del contesto africano,
essi appaiono potenzialmente applicabili. L‟educazione è infatti un tema,
come si vedrà, dirompente in molti contesti sociali. L‟entrata di questo
oggetto di studi nelle ricerche antropologiche è utile per focalizzare lo
sguardo su alcuni dei processi che forse più di altri, nella contemporaneità,
producono mutamento sociale. Specularmente, la necessità di riflettere sul
futuro dei giovani, attitudine a cui gli educatori hanno generalmente più
familiarità rispetto agli antropologi, potrebbe arricchirsi delle teorie
44 Traduzione mia da: «What anthropologists have done, mostly, is propose theories of
reproduction. They have failed to propose powerful theories of ongoing transformation»