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La trasmissione imperfetta - fasopo

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52 CAPITOLO PRIMO<br />

del Sahara 46 , i processi storici che hanno caratterizzato l‟Ottocento e il<br />

Novecento hanno contribuito a rendere più specifici i caratteri dell‟Africa<br />

meridionale. Il blocco di paesi che la costituiscono si caratterizza infatti per<br />

una notevole contiguità geopolitica, almeno a partire dall‟epoca coloniale.<br />

<strong>La</strong> colonizzazione inglese 47 prima, gli ampi flussi migratori verso le aree<br />

minerarie, l‟influenza economica e culturale del Sudafrica sono alcuni dei<br />

comuni denominatori dell‟area.<br />

Una seconda motivazione, più di tipo teorico, riguarda la<br />

disponibilità di fonti, etnografiche e storiche, relative a quest‟area. Esse<br />

sono generalmente esito di viaggi, ricerche, o esperienze missionarie e<br />

politiche inquadrabili, ancora una volta, nell‟esperienza coloniale inglese.<br />

Un esempio, emblematico qui, è il ruolo della così detta scuola di<br />

Manchester 48 , che ha contribuito ha produrre alcuni particolari tipi di<br />

rappresentazioni etnografiche. Ndembu, zulu, bemba, xhosa, sono alcune<br />

delle popolazione studiate. E, come sarà messo in rilievo in questo<br />

paragrafo, il modo con cui esse sono state studiate è particolarmente<br />

interessante, soprattutto per l‟influenza sociale delle rappresentazioni<br />

riguardanti queste popolazioni, esito dei paradigmi scientifici adottati. Al<br />

pari di altri casi africani 49 tali rappresentazioni hanno notevolmente influito<br />

sugli sviluppi storici delle popolazioni studiate. L‟analisi che qui si propone<br />

è infatti centrata sulla storia di quelle popolazioni che oggi vivono nella<br />

46 <strong>La</strong> categoria più utilizzata per definire questo insieme di popoli è “bantu”. Coniata in<br />

ambito linguistico, essa deriva dal comune utilizzo del radicale –ntu, che significa “uomo”.<br />

Nella lingua isiZulu per esempio il termine uomo è tradotto da umuntu.<br />

47 Ovviamente in questo caso sono esclusi l‟Angola e il Mozambico, colonizzati dal<br />

Portogallo. Tuttavia anche in questo caso, le vicende di questi due paesi sono state<br />

influenzate, a volte in modo drammatico, dalla loro contrapposizione ideologica e spesso<br />

bellica, all‟egemonia sudafricana.<br />

48 <strong>La</strong> scuola di Manchester si costituisce intorno alla fine degli anni Quaranta, nell‟ambito<br />

del dipartimento di antropologia dell‟Università di Manchester. Gluckman, il fondatore, era<br />

precedentemente stato direttore del Rhodes Livingstone Institute di Lusaka, nel quale molti<br />

antropologi si erano formati e avevano svolto ricerche. <strong>La</strong> scuola di Manchester, che<br />

abbracciò un orientamento di matrice struttural-funzionalista, ebbe influenza notevole negli<br />

studi sul conflitto sociale e, per prima, incluse nelle sue ricerche il tema delle<br />

trasformazioni sociali delle società africane.<br />

49 Un caso molto noto è quello dei Dogon, incontrati per la prima volta da Marcel Griaule, e<br />

poi divenuti oggetto di una lunga serie di studi antropologici. Tali ricerche, hanno<br />

contribuito a produrre una particolare rappresentazione dei Dogon, oggetto poi di<br />

riappropriazione da parte dei Dogon stessi.

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