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La trasmissione imperfetta - fasopo

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240 CAPITOLO QUINTO<br />

incombente si contrappone ad una cultura o una tradizione pressochè<br />

immobile. Il cellulare e l‟airtime nonostante essi assumano evidenti<br />

significati simbolici sono “parte dello sviluppo”, ovvero della modernità, e<br />

quindi difficilmente saranno integrati in quella che è appunto la tradizione.<br />

Ritornando ora all‟aula della secondary school è interessante notare<br />

come il concetto di cultura lentamente sia stato riempito dagli studenti con<br />

alcune affermazioni. Espulsi i cellulari dal dominio della cultura, altri<br />

oggetti vennero fatti invece rientrare in tale definizione: le danze, il cibo, le<br />

chiese, i vestiti, i nostri antenati, il test della verginità. Ognuno di questi<br />

termini richiederebbe una enorme trattazione per essere sviscerato a fondo.<br />

L‟esempio dell‟ukuhlolwa kwezintombi, il test della verginità è<br />

particolarmente interessante qui, in quanto è un evidente caso di<br />

reinvenzione (Leclerc-Madlala, 2005). Esso, nonostante sia stato<br />

reintrodotto per volontà del re nel 1991, è percepito come qualcosa di<br />

tradizionale e “parte della cultura”. Processi politici e problematiche di tipo<br />

sociale – come la diffusione dell‟HIV/AIDS – hanno permesso a questo<br />

oggetto di essere pensato o immaginato come fortemente legato al passato.<br />

E‟ dunque solo attraverso la “veste della tradizione” che un‟innovazione<br />

sembra potersi affermare in maniera duratura.<br />

Dopo la descrizione di alcuni degli oggetti della cultura i miei<br />

giovani interlocutori, stimolati da me e dall‟insegnante, finalmente<br />

passarono alle definizioni: “la cultura è qualcosa a cui la gente crede”, “la<br />

cultura è qualcosa che la gente rispetta” ed infine “la cultura è qualcosa che<br />

viene da lontano [inteso qui in termini temporali, ovvero dal nostro<br />

passato]”. <strong>La</strong> cultura è quindi definibile come qualcosa a cui le persone<br />

credono, rispettano e che è in forte continuità con il loro passato. Un altro<br />

giovane fornì infine una definizione che descriveva in modo adeguato come<br />

la categoria di cultura viene percepita: “essa è tutto ciò che viene dai nostri<br />

antenati“. Emicamente dunque, tutto un insieme di oggetti, che attraverso<br />

una definizione in linea con l‟antropologia contemporanea, verrebbero<br />

inclusi nella cultura, ve ne sono espulsi. Applicando questo concetto ad<br />

un‟analisi dei rapporti intergenerazionali, quello che emerge è che per i<br />

giovani con cui riflettevo di questi temi, non appare realistica la possibilità<br />

di considerare come pienamente legittimo l'utilizzo di un oggetto o di un<br />

simbolo che non “arriva dai loro antenati”. Per loro, quello che la gente

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