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La trasmissione imperfetta - fasopo

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106 CAPITOLO SECONDO<br />

distribuzione dei bovini tra la popolazione risultava tuttavia fortemente<br />

polarizzata tra una ristretta élite che possedeva la maggior parte dei capi e<br />

una maggioranza molto meno abbiente. L‟incremento che MacKinnon<br />

descrive fu causato da vari fattori. In primis il progressivo declino<br />

dell‟autosufficienza agricola, compromessa dall‟espropriazione di terre<br />

conseguente al <strong>La</strong>nd Act, che aveva ridotto la portata della produzione<br />

agricola. In secondo luogo la creazione di una rete commerciale, che<br />

permetteva la creazione di mercati nelle riserve, finalizzati alla<br />

commercializzazione di prodotti come il mais. In questo modo<br />

l‟autosufficienza veniva scoraggiata, per via della disponibilità di merci a<br />

costo relativamente basso. Infine, l‟incidenza dell‟emigrazione permetteva<br />

l‟accumulazione di capitali da parte dei migranti, che spesso venivano<br />

reinvestiti nell‟acquisto di mandrie 116 . Questi fattori causarono un<br />

incremento di capi bovini, prevalentemente nelle famiglie facoltose.<br />

Intorno alla fine degli anni Quaranta incominciò ad incidere<br />

sull‟allevamento l‟economia di mercato, la quale avrebbe trasformato poi<br />

l‟assetto di produzione dei beni di consumo negli anni successivi.<br />

L‟accumulazione e la vendita dei bovini infatti sarebbe diventata un modo<br />

per ricavare denaro, e poter così provvedere al sostentamento dell‟aggregato<br />

familiare. Queste dinamiche ben descrivono la situazione dei meno abbienti.<br />

Al contrario, per le famiglie più ricche, che occupavano posizioni rilevanti<br />

nelle strutture politiche, la vendita di bovini era un modo per aumentare la<br />

ricchezza e, di conseguenza, il prestigio. Se queste dinamiche di<br />

arricchimento erano presenti anche in passato, negli anni Cinquanta ci fu un<br />

declino nelle prassi di redistribuzione. In particolar modo sembra<br />

scomparire la pratica della concessione in usufrutto di bovini (MacKinnon,<br />

1999: 112), attraverso la quale i meno abbienti potevano, in cambio della<br />

cura verso l‟animale, usufruire del latte da questo prodotto e della sua forza<br />

lavoro in agricoltura. Anche il lobola, che può essere considerato una<br />

pratica di redistribuzione delle ricchezze, diventa sempre più “rigido”. Se un<br />

116 L‟accumulazione di capi bovini era un‟operazione strumentale al pagamento del lobola,<br />

il prezzo della sposa. Questi meccanismi erano inoltre strumentali alla conservazione<br />

dell‟autorità dei capi famiglia: le terre necessarie al sostentamento delle mandrie erano<br />

infatti controllate dai padri (MacKinnon, 1999).

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