La trasmissione imperfetta - fasopo

196 CAPITOLO QUARTO
mille attività, in ascesa sociale ed economica, contrastano particolarmente
con quelle di altri seduti nell‟aia della propria abitazione, abilissimi nel
fronteggiare il lentissimo scorrere del tempo. Ed è tale tempo che forse
appare l‟oggetto più difficile da gestire in un contesto come
KwaMashabane. Spesso io mi trovavo in difficoltà quando per
inconvenienti di vario tipo mi trovavo ad affrontare lunghe giornate prive di
qualsiasi evento o impegno. E girando a piedi per le aree più lontane dal
centro di Mboza mi capitava spessissimo di trovare persone sedute nell‟aia,
immobili nonostante i mille lavori che il fatiscente stato delle loro abitazioni
palesava come necessari. La scuola appare in questa chiave come un sistema
educativo in primo luogo finalizzato all‟organizzazione e alla gestione del
tempo. I ritardi sono uno di quegli aspetti infatti sui quali ho osservato
maggiore severità. In passato conducevano a numerosi colpi di bacchetta
sulle mani. Oggigiorno all‟esclusione delle attività scolastiche per quel
giorno. La strutturazione del tempo, in comparti ben definiti è la prima
capacità da acquisire per relazionarsi con altri contesti, con le città e con la
società sudafricana più ampia.
I giovani dunque sono soggetti a spinte educative di questo tipo e
rispetto ai due temi trattati - l‟inserimento in un più ampio reticolo sociale e
l‟utilizzo del tempo - essi assumono posizioni diametralmente opposte. E‟
interessante come qualsiasi attività che i giovani maschi con cui trascorrevo
del tempo intraprendevano, fosse finalizzata alla conoscenza di altre persone
o per usare un termine più preciso, alla ricerca di una possibile affiliazione
con esse. Molto spesso passeggiavo per il villaggio in compagnia di qualche
ragazzo senza una meta ben precisa. Generalmente tendevo a ricercare la
quiete in modo che le conversazioni potessero svilupparsi in modo più
riservato e tranquillo. Tuttavia sistematicamente dopo poco mi trovavo
attorniato da almeno quattro o cinque giovani che avevano deciso di
accompagnare quella che ormai diventava una comitiva di persone.
Nonostante i miei pochi meriti, il colore della mia pelle portava molte
persone a considerare un vantaggio passeggiare insieme a me o anche
semplicemente ricevere una visita a casa da parte mia. Questa era
generalmente una prima impressione che tendeva a svanire dopo che la
conoscenza fosse stata sufficiente a capire che nonostante il colore della mia
pelle il capitale, economico e simbolico in mio possesso era molto limitato.