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le donne e il lavoro sognato. - Cestim

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mantenimento. Una madre può perdere la custodia dei figli ed in particolare del<strong>le</strong> figlie, se<br />

si risposa con un estraneo, qualcuno cioè che non è <strong>le</strong>gato ai figli da <strong>le</strong>gami di<br />

consanguineità. Sia l’Atto di Tutela e di Custodia (1890), che la Giurisprudenza, hanno<br />

modificato queste rego<strong>le</strong>, determinando che è dovere principa<strong>le</strong> della Corte considerare <strong>il</strong><br />

benessere dei figli come preva<strong>le</strong>nte sui diritti dei singoli genitori. In questo modo, un<br />

nuovo matrimonio della madre al di fuori dei gradi di parentela permessi, non è più<br />

considerato motivo sufficiente per privarla della custodia dei figli. Se i figli dovessero<br />

rimanere soli in caso di cessata custodia da parte della madre, si consiglia di lasciarli al<strong>le</strong><br />

sue cure ed al suo controllo, poiché nel caso in cui <strong>il</strong> padre si sia risposato, si ritiene che<br />

gli interessi dei figli non sarebbero efficacemente soddisfatti dalla matrigna. Il padre è<br />

libero dall’obbligo di mantenere i figli solo nel caso in cui questi gli siano stati sottratti<br />

<strong>il</strong><strong>le</strong>galmente. La povertà della madre non è mai una ragione sufficiente per privarla del<br />

diritto di custodia dei propri figli. Una donna può sempre appellarsi alla Corte, in base a<br />

quanto determinato dall’Atto di Tutela e Custodia, per ottenere anche la tutela dei figli.<br />

5.2.2.6) – I DIRITTI FONDAMENTALI<br />

La Costituzione del Bangladesh (1972), contiene varie clauso<strong>le</strong> che riguardano sia<br />

direttamente che indirettamente <strong>le</strong> <strong>donne</strong>. La Costituzione si impegna a :<br />

a) - e<strong>le</strong>vare lo standard di vita della popolazione e specialmente, si impegna a provvedere<br />

alla sicurezza socia<strong>le</strong> del<strong>le</strong> vedove;<br />

b) - prevenire la prostituzione;<br />

c) - assicurare l’uguaglianza dei cittadini davanti alla <strong>le</strong>gge;<br />

d) - non discriminare i cittadini in base al sesso;<br />

e) - dare al<strong>le</strong> <strong>donne</strong> uguali diritti in tutti i campi dello stato e della vita pubblica;<br />

f) - attivare del<strong>le</strong> azioni particolari per favorire <strong>le</strong> <strong>donne</strong> (affermative action).<br />

Secondo Salma Sobhan, queste clauso<strong>le</strong> costituzionali, mostrano come i redattori della<br />

Costituzione stessa non mancassero di riconoscere tacitamente <strong>il</strong> fattore di disuguaglianza<br />

presente nello status del<strong>le</strong> <strong>donne</strong> nella società benga<strong>le</strong>se. La vulnerab<strong>il</strong>ità del<strong>le</strong> <strong>donne</strong> e/o<br />

la possib<strong>il</strong>ità di essere sfruttate, venne però vista dai redattori della Costituzione, più come<br />

qualcosa di implicito nella natura della donna che non come un fenomeno determinato<br />

dalla struttura socia<strong>le</strong>. In questo modo, <strong>le</strong> <strong>donne</strong> vengono raggruppate assieme ai bambini<br />

e ad altri settori arretrati della società. Si assume che siano <strong>le</strong> <strong>donne</strong> ad essere arretrate,<br />

non <strong>le</strong> condizioni sociali nei confronti del<strong>le</strong> <strong>donne</strong>.<br />

La Costituzione opera quindi in base a due assunti :<br />

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